venerdì 28 dicembre 2007

Milky Way

Radio Lifegate che gracchia appena raggiungo il confine con l'Emila, e sono mio malgrado costretta a cambiare frequenza; la nebbia avvolge tutto di un latteo e irreale biancore, e mi concentro sulla strada e sull'effetto "teletrasporto", data astrale 28 dicembre 2007.
Stamattina mi sono svegliata col ronfare del gatto e la brina fuori: simile alla neve, anche se meno felina e morbida, sotto le scarpe invece di scricchiolare fa un rumore come di zanzare, secco e metallico; anche Are sembra accorgersene, e passa ore a osservare immobile i piccioni, i comignoli bianchi, i fumi sottili dei tetti e della terra.
Lo scorso fine settimana siamo stati a Senigallia, con tappa in un'Urbino deserta, candida e freddissima, e giro nel piccolo e magico borgo di Castiglioni, coi suoi mini-presepi appoggiati alle finestre, alle gondaie e ai contatori del gas: il tempo con Francesco, Annalisa e Carlo e' stato come al solito favoloso, e gli anni passati da Osaka ad oggi sembrano un segmento brevissimo che si riempie rapidamente con un'ora insieme e una bottiglia del verduzzo "de nonna".
La vigilia e' stata, dopo tanto tempo, in Gilda (che bello!), tra volti piu' o meno noti, e il Natale a Erba, in una nuova versione della tipica "riunione di famiglia", quest'anno allargata alla mia e quella di Marco, completa di pranzo, albero e spacchettamento. Appesantiti dal cibo e obnubilati dalla tradizione, ci siamo dimenticati di fare foto...

sabato 15 dicembre 2007

BluNatal

Solo qualche righa, dopo un mese che non scrivo: non ho internet a casa, e trovare il tempo per il blog e' difficile quando si deve prendere la macchina per sfruttare la connessione dell'ufficio di mio padre, a 20 minuti da Broni...
Comunque, il nuovo lavoro procede bene, anche se le ore non sono ancora tantissime; nel frattempo nuovi colloqui per Marco, piacevoli serate in compagnia, perfino una visita dal Giappone, il tutto in un'atmosfera che di natalizio ha ben poco, in queste giornate di sole e freddo tagliente che colorano il cielo di un blu intensissimo e mi offrono lo spettacolo nitido e irreale di montagne che sembrano di ghiaccio, che fanno aprire occhi e bocca per la meraviglia nonostante il torpore "pendolare" sul tratto autostradale Binasco-Milano.
Le feste intanto mi mettono un po' d'ansia, dato che proprio oggi mi sono improvvisamente resa conto che sara' necessario fare regali; non ci avevo pensato, non ne ho nessuna voglia: mi sa pero' che dovro' piegarmi al bieco "bianco Natal", che impone acquisti e pacchetti ad oltranza. Che palle.
Intanto aspetto il prossimo weekend, destinazione Senigallia, e mi piacerebbe tanto anche sapere come andra' a finire il capodanno, dato che l'asse Bologna-Padova-Shanghai non si fa sentire (ringamba?) e quindi ancora non si e' deciso nulla. Qualora non fosse chiaro, chi legge e si riconosce in queste ultime affermazioni si faccia vivo! :-)
Il British Insitute, e quindi anch'io, e' in ferie dal 22 al 6, come alle medie: dopo anni di latitanza, mi sorbiro' con piacere i pranzi di Natale, i cenoni della vigilia e di San Silvestro, e anche la mitica festa antinatalizia della Gilda, a cui spero tanto di riuscire partecipare, dato che torniamo dalle Marche proprio il 24, con gatto da recuperare, pacchetti da confezionare, varie ed eventuali a cui la lontananza mi ha fatto perdere l'abitudine.

mercoledì 21 novembre 2007

Cococo, cocopro, cuccuruccucuuuu, paloma.




Giornata spesa a Milano. Come facilmente si evince dal titolo, ho trovato un lavoro: insegnero' inglese al British Insitute, sede a Cadorna, ma in realta' dovro' fare lezione soprattutto fuori, in ditte, uffici and so on... In soldoni: orari scomodi, per adesso poche ore ma buone speranze che aumentino, ma almeno un lavoro che mi piace e che credo mi possa far star bene. E' indubbio, e' ancora troppo presto per dirlo, dato che iniziero' lunedi', ma almeno non dovro' occuparmi di bolle e fatture di quintali e quintali di fuffa che arriva quotidianamente dalla Terra di Mezzo per buona parte della giornata. L'amaro destino del sinologo... A volte sembrano mancarmi i mercati, la notte affollata dell'Asia, quell'odore di umido bollente, papaya e asfalto che si sente per strada, e poi mi accorgo di quanto mi sia mancata pure la pianura nebbiosa, l'autunno freddo e umido che quasi avevo dimenticato e che profuma di buono e di terra: non c'e' modo di sapere, di decidere quale scelta sia piu' giusta, se faccio due conti su chi se n'e' andato e chi e' rimasto, il cerchio proprio non si chiude. Rimane li', semplicemente, come una mezzaluna a inseguirsi, perche' lo stesso cruccio ce l'abbiamo tutti.

Nel frattempo mi godo la stufa e il gatto a Caprile, questo fine-settimana saro' a Verona, il commento di Bepi (che finalmente ricorda di firmarsi) mi fa felice, il nuovo lavoro non mi rendera' ricca, ma avro' certo modo di imparare qualcosa di nuovo.

Le foto: belle, le ho scaricate dal sito del comune di Broni, dove abito.

venerdì 9 novembre 2007

Da Carcano


Sole e vento spazzanubi, sono a Carcano e il pomeriggio passera' tra necessarie riparazioni alla macchina e shopping tecnologico alla ricerca di un nuovo computer.

Il resto procede sempre con la stessa lentezza claudicante: ricerca di lavoro, mulinelli mentali su cosa, come, quando ma soprattutto Dove, serate tranquille e a volte un po' noiose, dolci e soporifere; vedo un sacco di persone, ho in programma serate, gite e uscite, ma a tratti mi prende un po' di inspiegabile tristezza e malinconia scorbutica, tipica di chi non sa cosa vuole o cosa cerca esattamente.

Lunedi' mi aspetta un colloquio di lavoro, domenica sera una bella cena, la settimana prossima un weekend in compagnia, l'altra ancora nuovi ed esilaranti avventure veronesi...a proposito, per chi non lo sapesse si sta organizzando una rimpatriata post-noviana per festeggiare la caduta del coniglio, a Verona, quindi tutti gli interessati che leggono il blog possono farmi sapere via e-mail la loro disponibilita' per il week-end del 24 e 25 novembre, noi siamo gia' d'accordo con Miche e Carlo, e in trattativa con Loto. Tutto va bene, insomma: "non leggo, non lavoro, non guardo la tivu', non vado al cinema non faccio sport", diceva qualcuno...Almeno io leggo, stavolta e' "Cecita'" di Saramago, e le sue pagine come sempre mi fanno respirare un'aria piu' ampia e piu' pulita.

La foto: con Rosa e Selina a Milano la scorsa settimana.

giovedì 1 novembre 2007

Baffi

Noto che la frequenza dei post diminuisce, e mi chiedo se sia colpa del ritorno in Italia o di quella pigrizia mentale che colpisce chi si adagia...non che non ci siano cose da dire, in realta': mi sa che il problema e' la connessione a internet, che posso usare solo a Caprile e funziona con una lentezza che fa quasi sorridere.
Ho passato a Bologna lo scorso fine-settimana, a casa di Fede. E' stato davvero bello rivedersi, girare per le piazze e le strade emiliane con la tipica lentezza domenicale di chi ha fatto troppo tardi la sera precedente, tra i molti negozi chiusi, e godersi i racconti e i ricordi di una Venezia che non riconosco piu' quando ci vado, a dimostrazione di quanto poi siano le persone a "fare" i luoghi e le memorie che a quei luoghi ci legano: ci eravamo ripromesse di farci fare una foto per il blog, ma ce ne siamo dimenticate. Dopo una breve sosta a Broni, l'ennesima sequela di spostamenti, tra Sesto San Giovanni e Erba, i passi in una Milano-Babele che cerca disperatamente di conquistarsi almeno una parvenza di interculturalita': la gente che parla mille italiani diversi, l'anima di chi si sforza per comunicare, i soliti violini che continuano imperterriti a infondermi una tristezza balcanica che mi ricorda il grigio e la disperazione della Cina popolare, la croce che li' tutti si inchiodano addosso e portano con ostinata fierezza.
Ieri serata amarcord in Gilda, la "Festa del Baffo" ha ripescato gli amici di tanti anni fa, le facce, le stanze e le parole degli anni passati a Pavia nella "cantina metafisica" in cui ci si incontrava quasi ogni sera, come fosse una casa. Questo ritorno, finora, sembra piu' un viaggio nel passato che un ponte verso l'intangibilita' del futuro. E' vero, non ho fretta, ma il tempo scorre all'indietro ad una velocita' talmente sostenuta da farmi perdere l'orientamento; mi confonde e stordisce come una galleria del vento che risucchia e mette alla prova la radice di ogni singolo capello...perche' io sono quella che ha sempre pensato che tornare due volte nello stesso posto sia uno spreco, vivere due volte lo stesso istante impossibile, come essere lo stesso uno nell'infinito p greco temporale. Bello, pero', fingere per un po' che "bagnarsi due volte nello stesso fiume" sia un'opzione.

domenica 21 ottobre 2007

Pensieri in movimento


Non mi piace particolarmente guidare, mi sembra quasi una perdita di tempo: preferisco di gran lunga sedermi sul bus o sul treno, a concentrarmi per ore esclusivamente a guardare fuori dal finestrino, come se fosse una tv; non mi annoio, raramente leggo, ne approfitto per far ordine nella testa e lasciar svolazzare le sinapsi.

Ho passato un lungo venerdi' a Milano, con Maria Grazia e Marco a mangiare una pizza, con una mia ex-studentessa taiwanese che abita li' da due mesi e che e' stata cosi' gentile da procurarmi un ottimo colloquio per un possibile lavoro, e poi una bella serata a casa di Samantha, che mi ha fatto conoscere il suo solarissimo Tom e mi ha messa a dormire in cucina col sacco a pelo e il materassino da campeggio, come nella miglior tradizione veneziana. E al ritorno in bus, appunto, la luce tardo-mattutina del primo autunno ha coccolato pensieri sfilacciati come il cotone sporco della nebbia tra i filari ordinati e malinconici, le unghie rosicchiate a formare uno strato scricchiolante simile alla neve di una snowball sotto il sedile consunto ma tiepido che ogni volta mi ricorda con piacere e nostalgia le scuole superiori, quel caldo malsano che ci avvolgeva alle sette del mattino, quando intorno tutto era bianco di brina e buio...oggi invece e' un giorno di aria fredda e limpida, che a respirarla un po' ti sveglia e un po' ti spacca i polmoni. Sono di nuovo a Caprile, tra le solite foglie e i soliti gatti, qualche ospite amico dei miei ad animare la casa, persa tra le voci e i suoni del legno che brucia nella stufa: la settimana inizia domani, non ho programmi e ne sono felice, una volta tanto.
La foto: nebbia e ponte, rubata da flickr.

mercoledì 17 ottobre 2007

Viviamo strani giorni...


E' strano che la possibilita' di interagire col mondo mi venga data da un computer in una vecchia stanzina dove da piccola dormivo coi miei nonni e da un ormai antidiluviano modem a 56k; sono di ritorno nell'oziosa collina del post precedente, dopo gli "strange days" che ho trascorso quasi "in volo", presa tra mille piccoli grandi eventi; non so se il tempo sia passato troppo veloce o troppo lento, o magari semplicemente seguendo il solo ritmo delle cose: un colloquio di lavoro in Inghilterra finito in niente, la visita di Carlo dopo anni che non ci si vedeva, il nostro Arettino che e' stato malissimo e che mio e suo malgrado ha fatto giornaliere visite alla clinica veterinaria, le facce di persone che mi hanno fatta sentire come in una foto o in un film, tutti uguali a com'erano, figli e qualche capello bianco a parte. Mi viene da chiedermi se poi io sono davvero cambiata come avrei voluto o sono sempre quella, come gli altri, come tutti, oppure se la proiezione che si ha di se' dipenda esclusivamente dal "con chi" e dal "dove", tendendo a farci sentire diversi e plurali se in fase esplorativa, e uguali a noi stessi, piu' singolari, insomma, se ci guardiamo indietro e riscopriamo i volti e le voci di chi ha popolato il nostro passato.

Sono qui da un mese, giorno piu' giorno meno, e come al solito in testa c'e' il tiro alla fune del vado-nonvado, il senso di estraniamento che si prova a riveder le cose con una certa commozione per il passato accompagnata da un vago ed apprensivo interesse verso il presente o il prossimo futuro, quel senso cosi' umano di appartenere a un luogo che subito dopo lascia il passo a quell'ansia costru-distruttiva del poi, del domani, che toglie il gusto dell'oggi come chi pensa all'amaro alla prima forchettata di antipasto: comicio a capire di piu' il taoismo, il rincorrersi di sole e buio, maschile e femminile, e l'equilibrio che segue il caos in ogni piccola grande cosa e in ogni singolo pensiero.

Sto leggendo un libro fantastico, si chiama Neve, di Pamuk: la contradittoria ricerca di spiritualita' e semplice felicita', le mille domande che ci si pone quando si ritorna, il passato che fornisce rispote vaghe ed elusive. E' decisamente perfetto per condire con un po' di letteratura lo stato d'animo del momento, nonostante il sole lucido e autunnale di qui.

La foto: Neve, appunto. (Caprile, marzo 2007)

martedì 25 settembre 2007

L'oziosa collina


Giornate di sole e cielo a Caprile, dopo un'eternita' in macchina di ritorno dalla Germania, di cui non ho visto assolutamente nulla, solo i campi immensi dei bordi autostradali e l'avveniristica fiera di Hannover; Marco e' qui, abbiamo lavorato insieme a una presentazione che mi servira' per il mio colloquio a Londra, e ci siamo goduti i manicaretti della mia mamma e il nostro rognosissimo gatto in piena "mollitudine". Il paese e' pieno di gattini che reclamano cibo alla porta, ci sono tantissimi fiori, api e insetti, e ci si dimentica di cambiarsi, tanto nessuno passa a controllare come si e' vestiti. Taiwan sembra lontanissima, anche se ne arrivano ogni tanto gli echi tramite qualche e-mail: l'Asia per ora non mi manca, assorbita come sono dal rientro, il colloquio di lunedi' prossimo, e soprattutto dagli amici: sono stata al concerto di Pier, sono passata a casa di Vanessa, ho passato il tempo con Samantha e con i miei, e ho perfino incontrato per caso un mio ex-compagno di classe, Davide, che non vedevo da sei anni. Nonostante tutto mi sento in vacanza, piu' che a casa, e forse e' davvero cosi'.

Foto: alla finestra

lunedì 17 settembre 2007

L'asse Macao-London-Caprile


Lasciata Formosa e i suoi vulcani, sono finalmente approdata in patria dopo una piacevole vacanza tra i ristoranti indiani di Hong Kong, le tortuose vie di Macao, i suoi spaziali casino e l'austera babele di Londra, dominata da pub e falafel. Lo zaino era pesante, e non contenti ci siamo sobbarcati pure l'onere di "importare" il nostro monitor lcd, infilato nel bagaglio a mano tra dentifricio e souvenir, ma i giorni sono volati velocissimi.

Macao e' un posto tra l'incredibile e il magico, dove si alternano vestigia dal sapore europeo e kitsch all'americana; il "Venetian", casino' piu' grande del mondo a tema veneziano con tanto di campanile di Piazza San Marco a grandezza naturale, gondole e luce artificiale indoor che imita il tramoto sulla laguna, ci ha stupiti e lasciati a mandibola penzoloni, prima di farci sghignazzare. Le tortuose strade coi palazzi portoghesi, le chiese e l'odore di Cina mi hanno fatto venir voglia di tornarci, prima o poi.

E poi 5 giorni a Londra, per riscoprire il gusto della storia e dell'Europa, la sua trasgressiva e indifferente interculturalita', le serate con chi tra gli amici ora ci vive e lavora, i ricordi e le chiacchiere e le facce, i bus, due colloqui di lavoro, una piccola stanza in una vecchia casa vittoriana, una bella boccata d'aria fresca e pungente sul lungomare di Brighton...Ora sono a Caprile, a impastare il gatto, a godermi il sole mite autunnale e le mozzarelle di bufala, a recuperare amici e contatti. E' bello. Domani vedo Samantha e Vanessa, mercoledi' sera Pier che si esibisce in qualita' di Manson oltrepadano al Thunder Road, giovedi', venerdi' e sabato mi aspettano 3 giorni in Germania per un lavoro di interpretariato, domenica 30 settembre torno in Inghilterra per il secondo colloquio con una scuola, e poi io e Marco decideremo dove ricominciare questo ciclo di occidente che ci attende.

La foto: perfetta imitazione. Venetian, anyone?

martedì 4 settembre 2007

Ciao Taiwan

Pronti a partire. Ciao Taiwan, Taipei, amici, scuola, studenti, tifoni, pioggia, papaya, mercati, rumori, odori, piatti, Xindian, cani, scooter, mare, palazzi, palme, strade, afa, insetti, rondini, Asia.
In Italia dal 14 settembre, con chi e' gia' li', chi ci andra' e chi, come me, ci ritornera'.

giovedì 23 agosto 2007

Tifone e ratatouille


Tuoni, lampi, fulmini, saette e tifone, sono queste le parole chiave del momento...mentre il tempo passa fin troppo lentamente, non fa che piovere da giorni ormai. Sabato scorso abbiamo visto e sentito per la prima volta un tifone, di quelli veri; in Giappone c'erano, ma non cosi', con un vento violento e circolare che davvero ti puo' far volar via. A scuola hanno dovuto cancellare le lezioni, e il sabato io e Marco ci siamo avventurati fino al locale Carrefour, sembrava di stare in un film o in qualche diabolica giostra spaziale. Devo dire che e' stata davvero un'esperienza interessante, e sono contenta di aver avuto l'occasione di incontrare un Signor Tifone prima di lasciare quest'isola.

Ovviamente, periodo di grandi saluti ad amici e studenti, settimana "fully booked" fino alla partenza, e ancora quel milione di cosette da fare nel frattempo: scatoloni da spedire, sistemazioni da trovare, soluzioni per portare a casa le cose che non si possono inviare via posta e tutta la ratatouille pre-partenza che e' facile immaginare.

Stasera un altro colloquio di lavoro, mi pare che gli inglesi non si facciano poi tanti problemi a fare una telefonata intercontinentale per vedere con chi hanno a che fare, al contrario dei nostrani uffici, che spendono milion in cazzate ma non si sprecano neanche a mandare un'e-mail - gratis - .

Foto: Taipei 101.

martedì 14 agosto 2007

Vigilia di Ferragosto


Vigilia di un Ferragosto che per noi sara' di lavoro, sotto la pioggia che da giorni lava con ostinata intensita' le strade, lucida le foglie di banani e palme e spacca gli ombrelli made in China che ingenuamente si credevano un affare. Qui poi niente stelle per la notte di San Lorenzo, troppe le luci, lo smog, l'umidita' spessa nell'aria, o forse solo una diversa latitudine. O saro' io, che non ho alzato la testa?

Stasera sono "reduce" da una lezione soporifera: gli studenti dormivano, io pure, e' stata un'ora e mezza passata con lentezza e torpore, col ronzio del condizionatore a far da ninna nanna a tutti.

La partenza e' ormai decisamente alle porte, ieri abbiamo prenotato un albergo a Macao per le due notti che ci fermeremo la': non vedo l'ora, in tutti questi anni non ero mai riuscita ad andarci, e l'idea di una fettina di Portogallo proprio qui dietro l'angolo e' decisamente allettante. Sara' che sto leggendo, di nuovo, un libro di Saramago..."The Double", bellissime riflessioni sull'individualita', il clone, la copia, il falso di se stessi.

Ieri ho anche avuto un colloquio di lavoro, sarebbe a Brighton, dovro' incontrare questo signore di nuovo durante la settimana in cui saremo a Londra, e mi vien da chiedermi se davvero il futuro mi portera' proprio li': ci sono stata con Samantha circa cent'anni fa, a fare il bagno nell'acqua gelida della Manica. O forse dovrei starmene in Italia e vedere cosa succede? I soliti dubbi che non so risolvere, ma se non altro non ho fretta, posso decidere al momento e vedere l'impressione generale che mi dara' il posto, la gente, l'ufficio. I lettori del blog hanno qualche consiglio da darmi?

La foto: io, Maggie e Tony al Bar "Belle", con tavolini all'aperto e Mojito.

martedì 7 agosto 2007

Il grande e il piccolo


Pochi minuti prima di uscire, una notte passata a rigirami nel letto, i tuoni della coda di un tifone che mi svegliano alle sei: devo andare, ho lezione tra poco, dopo un pomeriggio di casella e-mail vuota e svariati vani tentativi di prender sonno. Le nuvole, la pioggia, idee e pensieri che fanno matassa, e il cielo immenso e grigio che si muove sopra la testa e fa sentire piccoli piccoli, come in questa foto.

martedì 31 luglio 2007

Primo agosto



Manca poco piu' di un mese alla partenza: 4 settimane sembrano tante, ma alla fine voleranno, e sono sicura che come al solito si dovra' far tutto all'ultimo momento: l'ultimo pacco, salutare amici e studenti, chiudere il conto in banca, liberarsi delle cose che non si possono portare appresso...e salutare l'Asia, non so se per sempre (esclusa qualche vacanza) o solo per un po', con la sua moltitudine, il brulichio spesso crudele e indifferente delle sue strade, l'anima di "madre del mondo" che si respira tra le vie affollate e raffazzonate della maggior parte delle sue citta'.

Sabato scorso la prima delle "ultime cene" con i miei studenti, domenica un'altra con un'altra classe, domani di nuovo, un ritornello di saluti e "ci vediamo" che durera' fino al 5 settembre, con un po' di malinconia e un senso di nuovo e di avventura che accompagna ogni partenza, anche se questo e' forse piu' un ritorno.

venerdì 20 luglio 2007

Megablogger



Il ventilatore ronza e, come se il caldo non bastasse a stordire, i vicini hanno appena cominciato con la vernice a spruzzo: l'odore punge le narici e sono costretta a chiudere la finestra, che comunque non era di alcuna utilita'.

Leggo oggi sul Corriere che la blogger piu' letta al mondo e' un'attrice cinese che racconta a circa 130 milioni di persone (sono i cinesi che hanno la possibilita' di utilizzare internet) la sua vita quotidiana. Ho dato un'occhiata anch'io, e leggendo i post mi sembra in effetti un blog fresco, lontano dalle paparazzate che farebbero i nostri connazionali di fronte ad un audience di quella portata...mi sono anche stupita di non avere nessuna difficolta' a visualizzarlo qui a Taiwan, date le precarie "cross-strait relations". Eccolo: http://blog.sina.com.cn/xujinglei

La signorina registra 2 milioni di contatti al giorno, e invece i miei post non li commenta mai nessuno. Cosi' e' la vita, mi par di capire.

Per la prima volta in assoluto oggi ho il sabato libero: il caldo malsano e una febbre sul labbro mi debilitano un po', e credo proprio che usciro' quando il sole sara' sceso oltre i tetti a fare gli ultimi acquisti (decisamente economici) prima di cominciare a pensare a come organizzare lo zaino, considerando che dobbiamo pure portarci a casa lo schermo lcd e le lauree, che hanno una superficie di un metro quadrato l'una grazie allo zelo di Ca' Foscari, che se ne frega dei pini svedesi e non ha fatto economia di carta per l'occasione.

Stasera saremo a cena con alcuni amici e studenti: cominciano gia' le richieste di sayonara-party (mhh, magari qui si dice "zaijian" party, non lo so) e credo che tutti i weekend del mese saranno occupati con quelli che stanno per diventare i nostri ex-studenti, e con cui spero di riuscire a mantenere i contatti anche in futuro.

Le foto: non-conventional pet and traditional entertainment in Hua-lian County.

mercoledì 18 luglio 2007

Chinese oddities


Il nostro primo "incontro" con l'uomo piu' alto del mondo e' stato nel Ningxia, dove la sera non c'era altro da fare che vedere la tv, e dove siamo incappati in un programma che parlava di Bao Xishun, alto due metri e mezzo, e lo si vedeva camminare per strada con l'ausilio di una lunghissima stampella tra gli sguardi increduli dei cinesi, che come ben si sa non sono esattamente noti per la loro discrezione e delicatezza in istanze simili; ultimamente lo ritrovo spesso sul web: ha salvato un delfino grazie alle braccia piu' lunghe del normale estraendo un sacchetto di plastica dall'esofago dell'animale, si e' sposato con una ragazza giovane e carina, e ha pure incontrato l'uomo piu' piccolo del mondo, Pingping, che misura circa mezzo metro. Sono tutti e due della Mongolia Interna, luogo stranissimo in cui sono stata quasi 10 anni fa, fatto di palazzoni maoisti, praterie, strade polverose percorse da autobus anteguerra in cui per star su non serve nemmeno attaccarsi da tanto sono affollati: vien da chiedersi se sia un caso, uno scherzo del destino, o se la Cina in quanto mondo a parte non abbia una predestinata tendenza a mostrarci stranezze, orrori e magie nel suo quotidiano fatto di grandi numeri.

Martedi' intanto siamo anche riusciti a spedire due pacchi, liberandoci di 40 chili di libri, maglioni e giacche per l'inverno: viaggeranno via mare e saranno in Italia tra due o tre mesi, e come al solito aprirli sara' un po' come guardare dentro un vecchio uovo di Pasqua di cui si conosce gia' la "sorpresa"; e poi ieri ho visto Otto, al guinzaglio della sua nuova padrona, e me lo sono spupazzato a dovere. Continua a mancarmi un sacco: e' di ieri pure una notizia del tg locale in cui ho visto che nel "canile" (e' un lager e non merita questo appellativo) di Tainan dopo aver ucciso i cani se ne faceva carne per i tanto osannati "ravioli cinesi": non si sa bene se se li mangiassero solo i gestori o se fossero pure venduti nei ristoranti dell'isola. Evviva.

Oggi sono libera, le mie lezioni questa settimana sono pochissime, e andro' a fare una passeggiata al Da'an Forest Park, per sfuggire alla sauna del nostro appartamento e passare qualche ora a leggere "Baltasar e Blimunda" e ad osservare gli enormi scoiattoli che qui si vedono spesso e volentieri nei parchi, sugli alberi e tra le aiuole.

Nella bella foto, Bao e Pingping.

giovedì 12 luglio 2007

Otto



Piccolo aggiornamento sul "nostro" bellissimo Beagle: ora si chiama Otto, l'ho portato lunedi' nella sua nuova casa, e sembra essergli piaciuta da subito. Sono felice, e ancora adesso (anche se sono passati gia' 4 giorni) mi manca il fatto che mi giri attorno e che mi guardi col tipico sorriso da cane e con gli occhi che parlano. Nel frattempo qui a Taipei le giornate sono fatte di nuvole grigie e vento, e il tempo passa troppo lento per chi sa che deve partire e non sa bene cosa deve pensare: oggi ho recuperato gli scatoloni per spedire un po' di libri e vestiti (e mi sono chiesta quanto abbiamo fatto guadagnare agli uffici postali in questi anni di nomadismo), comprato ben 4 zucchine (rarita' estrema da queste parti) e passato un paio d'ore al pc a esplorare l'oscuro mondo del recruitment on-line, che finora mi ha procurato un colloquio a Londra su cui ripongo poche speranze e un paio di forse da altri due inglesi. Dall'Italia come al solito zero al quoto, ma come aspettarsi altro?

Due foto: spiedini al mercato notturno; io e Giulian, uno dei bimbi di Lizhu e Giovanni, in una cena di qualche tempo fa qui da noi.

domenica 8 luglio 2007

Cani e transformers



Qualche volta succede qualcosa di bello, che riesce a rendere felice qualsiasi giornata, che fa star bene, che fa tornare la voglia di credere nelle cose e nelle persone.

Sabato sera siamo stati al cinema, abbiamo visto "Transformers", e al ritorno a casa ci siamo fermati al Seven Eleven davanti a casa...entriamo, e c'e' un piccolo Beagle che probabilmente non ha nemmeno un anno, abbandonato e destinato a morire in qualche gabbia. Il ragazzo che lavora al negozio dice che gli da' da mangiare, ma che il padrone non e' contento che il cane sia li'. E in tutto questo il cucciolo ci guarda, pronto a seguirci, con una fiducia incrollabile nelle persone, le stesse che lo hanno mollato in strada quando ha smesso di sembrare un pelouche: ha gli occhi lunghi, neri, acquosi, mi appoggia il naso addosso con una delicatezza e una fragilita' che mi mandano a casa incazzata, triste, rassegnata ai mali del mondo. Allora mi dico: ci provo; mando una mail a tutti quelli che conosco. E il giorno dopo arriva una telefonata, lo prendo mi dice un collega italiano, se lo trovi stasera portalo da te e domani me lo dai. Ero fuori, chiamo Marco, che dopo un po' mi ritelefona per dirmi che il cane e' da noi, ha paura ma sta bene. Compro il collare, le scatolette, torno a casa e lo trovo affamatissimo e sporco: gli diamo da mangiare, e per la prima volta in vita mia faccio il bagno a un cane, che si dimostra docile, paziente, dolce.

Da ieri sera ci segue ovunque: appena mi alzo dalla sedia, si alza anche lui. Abbiamo giocato, fatto un giro fuori, e stanotte se n'e' stato li' vicino al letto senza fare nemmeno un rumore. Alle otto lo porto dal suo nuovo padrone, che ci ha invitati a cena: credo che non avrebbe potuto essere piu' fortunato di cosi'.

Due foto: il cucciolo, che ha scelto un vecchio asciugamano come cuccia, e che si rinfresca piazzato davanti al ventilatore; un ibrido meraviglioso di cavallo e zebra, un vero "transformer" di infinita bellezza.

mercoledì 27 giugno 2007

A towel-dog


Mi ha svegliata il rumore assordante dei martelli pneumatici dei vicini, che ormai da mesi hanno deciso che al mattino non si puo' dormire, ma e' necessario prodigarsi a bucherellare casa senza sosta, nonostante il caldo africano e le improvvise piogge che inviterebbero al massimo a godersi "la branda" in sonore penniche pomeridiane. Abbiamo intanto finalmente prenotato il volo da Londra, e annuncio quindi a tutti che saremo in Italia il 14 settembre, giusto in tempo per le feste della birra locali e con la speanza di un autunno mite, dorato e portatore di novita' e grappoli.

Oggi mi aspetta solo un'ora di lezione, e la giornata si puo' quindi considerare di semi-riposo: stare a casa e' escluso, la temperatura all'interno di queste stanza ha ormai raggiunto limiti subumani, andro' presumibilmente a fare un giro per i negozi di Ximen, o a prendere il fresco in qualche non-luogo tipo centro commerciale, in attesa di un alquanto improbabile refrigerio serale.

La foto: towel-dog inviatoci da una studentessa di Marco, pura delizia.

lunedì 25 giugno 2007

Il Bagno Turco


No, non il bagno turco del film, e nemmeno la Turchia improvvisamente giunta a Taipei: e' solo che fa caldo, un caldo allucinante, si suda come in una sauna in qualsiasi momento del giorno e della notte, e sembra di esser li', tra i vapori e gli azulejos di Istambul...

Ieri sera piccola gita al mercato notturno di Shilin, oggi palestra, casa, pulizie, chiacchiere con skype fino a tardi, il ventilatore che ronza e sposta aria calda da un angolo all'altro della stanza: la partenza si avvicina, e io come al solito sono presa tra mille e piu' fuochi di indecisone, adrenalina, noia ed attesa.

Foto: a Shilin, cromatismo.

mercoledì 20 giugno 2007

Taroko e Liyu Lake




Di ritorno dalle gole incantate del Toroko, profonde, silenzione, umide, ripide e immense, e dal festival delle Barche Drago sul lago di Liyu, piccola gemma verde davvero inaspettata in un paese come questo, dove la speculazione edilizia e' la norma e diventa quindi quasi invisibile...due giorni in cui ho finalmente visto l'anima della natura di quest'isola, e i volti di chi la abitava prima che arrivassero i cinesi. Facce scure, indie, intense, ex-abitanti delle foreste che mi fanno immaginare altri mondi ed epoche lontane; e poi le barche-drago...un taxista ci ha raccontato la leggenda secondo cui la loro origine si deve a una concubina favorita del sovrano: dopo essersi tolta la vita per amore, il suo corpo e' stato gettato nel fiume, e per evitare che i pesci affamati lo mangiassero, barche a forma di drago, protettore delle acque, navigavano incessantemente per spaventarli.

Abbiamo girato a piedi per le strade di Hualian, mangiato Zongzi (involtini di riso glutinoso tipici della Duanwu jie, la festa delle barche-drago) che ci ha regalato un bambino, camminato sotto antri rocciosi tra pareti di marmo e rondini, percorso sentieri panoramici verdissimi attorno al lago ascoltando il suono delle cicale e osservando gli insetti, respirato l'aria densa dei tropici, tra ficus e palme.

Oggi soffro di una bella insolazione che mi stordisce e lenisce un po' il ritorno nella solita caotica Taipei.

giovedì 14 giugno 2007

IT-Telefono-casa


Giornata di copioso sudore e ventilatori: la mattina l'ho passata a registrare la mia voce per un test a un software di un telefonino (un aggeggio mortale che riconosce "la voce del padrone" e risponde con timbro robotico, la cui utilita' a me personalmente appare nulla o quasi), il pomeriggio ho avuto solo un'ora di lezione, e poi non ho fatto assolutamente nulla, a parte navigare istericamente su internet in cerca di un nuovo lavoro, di hotel a Macao, e a scrivere qualche e-mail che non poteva aspettare; domani invece giornata piu' impegnativa, che inizia presto e finisce tardi tra palestra, lezioni e quegli strani tempi morti troppo brevi per fare qualcosa e troppo lunghi per non far niente.

Foto: barche sulla foce del fiume a Danshui, e dietro il tipico delirio archittettonico locale.

martedì 12 giugno 2007

Riunione di famiglia


Poco o nulla da segnalare in questi giorni di iniziale part-time, ma le giornate mi sembrano volare lo stesso: mi chiedo come faccia la gente a fare tutto quello che vuole o deve con solo 24 ore, se consideriamo qualche ora per dormire, mangiare, vestirsi, spostarsi...mi pare davvero un'impresa far anche solo la meta' di quello che vorrei. E dire che sono pure una senza particolari hobby, e che va dal parrucchiere 2 volte all'anno se va bene...mistero.

Sabato siamo stati alla festa di una nostra collega, Angela, che parte per New York e che ha quindi organizzato quello che in Giappone si chiama Sayonara-Party. Il tema era "la mafia" e, chi piu' chi meno, ci siamo abbigliati per l'occasione, come si vede dalla foto in cui appaio in versione "campiere" insieme a "Donna Caterina" e "Don Michele".

A proposito di partenze...partiamo anche noi. Deciso. Lasceremo Taiwan il 5 settembre, faremo un giro a Macao e atterreremo a Londra, siamo ancora indecisi se fermarci li' qualche giorno o rientrare direttamente; insomma, non so cosa dire o pensare di questo ritorno, con tutte le implicazioni, gli inizi, il vecchio e il nuovo che si portera' appresso, quindi mi riservo di commentarlo nei prossimi post, a mente un po' piu' fredda, dato che ho fatto il biglietto solo oggi e quindi tutto e' confermato da poche ore appena.

L'unica cosa che mi sento di dire e' che non so cosa faremo, se e quanto resteremo in Italia, ma sono stranamente felice e ottimista per questo ritorno "alle origini" o comunque "all'Europa".

Per tutti quelli che leggono il blog, dovrei essere a casa al piu' tardi per la meta' di settembre, per ora a tempo indeterminato. La mia casa e' come sempre aperta a tutti i possibili villeggianti che abbiano voglia di venirmi a trovare.

sabato 2 giugno 2007

Banana republic



Federica, ma dove sei finita? Se leggi il blog, fatti sentire!

Nuovo mese, festa della repubblica passata senza prender parte a manifestazioni nazional-popolari in hotel extralusso (dove tutti vanno solo per mangiare, e dalla beneamata repubblica se ne sono fuggiti a gambe levate...non che io e Marco disdegnassimo un pranzo gratis, intendiamoci: siamo anche noi patrioti! Dovevamo lavorare, tutto qui), domani forse giornata al mare a Fulong, sulla costa nord, ad arrostirci come i gamberoni sotto i 35 gradi locali. La novita' del momento e' che ho iniziato a lavorare meno: da giugno faccio solo lezioni, e il lavoro di sviluppo e coordinamento e' rimasto a Marco. Presumibilmente avro' piu' tempo libero, realisticamente faro' lo slalom tra le lezioni e gli orari e guadagnero' la meta', ma sono contenta cosi'.

L'estate intanto e' arrivata con violenza, a parte qualche sporadico accenno d'aria calda, tutto si muove piu' piano sotto la lente del sole: la gente cammina lentamente per strada, si rifugia nei centri commerciali per scroccare un po' di fresco, le governanti filippine in infradito di gomma portano gli anziani nei sottopassaggi condizionati della metropolitana, dove passano le ore a chiacchierare in tagalog.

Le foto: spiaggia di Fulong l'estate scorsa.

lunedì 28 maggio 2007

Immobilita'


Un altro lunedi' di pioggia e sole a corrente alternata, che si trascina lentamente in una sorta di letargico torpore; nulla di speciale oggi, a parte il fatto che finalmente siamo riusciti a prenotare per il 18 giugno il nostro weekend alle gole del Taroko. Dato che qui non possiamo guidare neanche un cinquantino e che se non si e' motorizzati e' praticamente impossibile visitare il parco, ci siamo dovuti aggregare a un gruppo: la tipica gita da pensionati, esatto, peraltro asiatici...comunque dicono che sia la seconda gola piu' bella del mondo dopo il Grnd Canyon. Conoscendo la mania di grandeure che hanno qui, sono un po' scettica, ma aperta a cambiare idea dopo aver toccato con mano in stile San Tommaso.

La morsa del caldo-umido nel frattempo comincia a farsi sentire: a casa non circola un filo d'aria, incuneati come siamo tra altri palazzi non si riesce nemmeno a far un po' di corrente. Tutto e' fermo, stagnante, immobile, ovattato e bollente; per strada gli scarafaggi rossi si muovono piano e si rifugiano tra i motorini, nelle poche ombre dei marciapiedi, dove gocciolano i condizionatori.

Foto: un antico mercato, rimasugli di storia a Taipei.

lunedì 21 maggio 2007

Il quieto fronte orientale





Assente dal blog da qualche tempo, data forse l'assenza di cose da raccontare.
L'estate di Taipei comincia ad aggredire l'aria con afa, umidita', e a tratti un sole bollente che in un attimo rende tutto limpido di nuovo. La temperatura si e' un po' abbassata grazie alla pioggia degli ultimi 3 giorni, e per fortuna si torna a respirare un po'; le serate ultimamente scorrono tranquille col ventilatore puntato addosso e di fronte a qualche film (titoli recenti: "Nuovomondo", "Hiroshima mon amour" e "The wild blue yonder": quei classici film lenti e un po' pallosi che conciliano il sonno) e con il piacevole intermezzo di qualche telefonata: Angela e Bob, a cui rinnovo gli auguri per la nascita di Vito, i miei che mi raccontano le acrobazie del gatto che si rotola sull'aia, Francesco e Annalisa che tornano in macchina dopo una domenica ad Assisi.
Lo scorso sabato siamo stati in un darts-bar con alcune studentesse di Marco, e invece lunedi' sono venuti a cena Giovanni, Caterina, Michele e Maggie; ho rispolverato la famosa "caprese al tofu" che ha riscosso un discreto successo, e abbiamo dato fondo a una busta di porcini secchi che resisteva dall'ultimo rientro in Italia.
Al momento non sto leggendo nulla: Europe Central si e' rivelato il solito mattone, credo proprio che dovro' riservarlo a quando avro' finito proprio tutto il leggibile; mi ripropongo d cominciare, magari stasera, "Suite francese", che avevo portato da casa e mi ero dimenticata di avere. Insomma, niente di nuovo su fronte orientale, mi verrebbe da dire. Domani ricomincia la settimana lavorativa, le mattinate in palestra, i pomeriggi a scuola; in programma per il mese prossimo c'e' anche ua gita di due giorni (dato che ci sara' un martedi' non lavorativo) al parco nazionale del Taroko, una profonda gola fatta di sentieri e fiumi che si arrampicano tra le vene montane e le locali cave di marmo, quindi questa settimana dovremo prenotare e organizzare tutto.
Le foto: io e il mio papa' l'anno scorso a Caprile, per la festa del suo compleanno (dato che facevi l' "offeso" perche' ho pubblicato solo la Rosetta); la serata al darts bar; una micia che si prende cura dei suoi gattini e anche di qualche pulcino, in India (uno schiaffo alla societa' castale locale?), bellissima foto del giorno del corriere di qualche giorno fa.

domenica 13 maggio 2007

Festa della mamma


Domenica, ma per me e' un giorno di lavoro, anche se finisco prima del solito, alle quattro e mezza. Satsera mi sono data controvoglia alla palestra, poi ho recuperato le calorie perse sullo step con una cena alquanto malsana a base di Domino pizza (non inorridite, vi prego!).
Il tempo in questi giorni e' fin troppo bello, nel senso che c'e' il sole e fa un caldo incredibile. Ultimamente non e' caduta una goccia d'acqua, il che mi fa pensare che veramente il mondo si avvii verso la desertificazione...se continua cosi', dato che siamo solo a maggio, l'estate sara' alquanto rovente.
Oggi e' anche la festa della mamma, occasione in piu' per i taiwanesi per sfogarsi con lo shopping selvaggio: e' decisamente uno degli sport nazionali locali, insieme al baseball e al consumo di cibi dagli odori inenarrabili. Faccio gli auguri alla mia, di mamma, la mitica Rosetta, attraverso queste pagine. Eccola im una foto fatta in Sardegna, durante una tarda primavera di qualche anno fa.

lunedì 7 maggio 2007

Matrimonio alla taiwanese


Sabato sera siamo stati alla cena per il matrimonio di Diego e Xuqian, al ristorante italiano "La famiglia": c'era un sacco di gente, un mix di italiani e taiwanesi.
Abbiamo mangiato e bevuto tra colleghi, amici e sconosciuti. Nulla a che vedere con le apocalittiche feste di matrimonio nostrane, dove ci si siede a tavola all'una e si esce stremati alle otto di sera. Qui si e' trattato di una semplice serata in compagnia, senza tanti fronzoli, solo per festeggiare.
Pubblico volentieri una bella foto degli sposi.

martedì 1 maggio 2007

Primo maggio


Primo maggio lavorativo: mattinata tra pulizie, beauty-farm casalinga e, frullatore alla mano, ho anche fatto il pesto con il basilico locale, dal remoto sapore di liquerizia; il pomeriggio e' passato invece fin troppo rapidamete al lavoro, tra una montagna di cose da fare, date da stabilire, scadenze da verificare e ricontare.

Ieri sera siamo stati a cena nel nuovo ristorante italiano (si chiama "La Casa") di un amico: qui a Taiwan per aprire non servono licenze, basta trovare un locale e il gioco e' fatto. Davvero carino, con muri bianchi, candele e tavoli di legno scuro: mi ha fatto tornare la voglia di aprire un caffe' in qualche isoletta mediterranea, o su una riviera non meglio identificata di Francia, Spagna o Portogallo...Europa insomma, da un'Asia umidissima e grigia, bella solo quando si accende delle sue luci notturne: certo un salto di qualita', un ritorno dovuto, o forse solo necessario.

La foto: Taipei di notte, dal Taipei 101.

sabato 28 aprile 2007

Toshi


Ieri sera abbiamo incontrato Toshi, in "transito" sulla via di ritorno dalla Nuova Zelanda al Giappone. Non ci vedevamo da tantissimo tempo, e' stato davvero bello incontrarci qui e raccontarci tutti gli eventi degli ultimi due anni...tra cui il suo matrimonio con una neozelandese.
Siamo stati in un bar della zona di Xinyi, vicino al multisala ipertecnologico del Warner Village e al Taipei 101.
Solita nostalgia del Giappone, abbiamo anche rispolverato un po' di giapponese, e mi sono sorpresa del buonissimo italiano di Toshi, che ha "studiato" facendo la pizza a Napoli, nei quartieri spagnoli, quasi 10 anni fa.
Nella foto Toshi, Marco e Simona.

giovedì 26 aprile 2007

Il mio nome e' rosso


Oggi stampanti laser e ristorante giapponese: sono reduce da un interpretariato "last-minute" in una citta' vicina, Xinzhu, e la sveglia e' suonata alle ore 6:45, rasentando l'inaccettabile; il soggetto questa volta era l'inchiostro "taroccato" per le stampanti laser, per un signore di Napoli dal piglio vagamente belusconiano (intendo soprattutto il color caffelatte dovuto a quell'abbronzatura pseudo-tropicale che ahime' spesso e volentieri si vede nel nostro Belpaese), ma tutto sommato anche questa giornata e' servita a rompere i soliti schemi e a "cambiare aria", almeno per un po'.

Al ritorno a Taipei, sono scesa dal treno con un desiderio smodato di una ciambella, ma la coda chilometrica davanti a Mr Donut's mi ha fatto cambiare idea: oggi infatti ho pranzato con gli impiegati della ditta in un bellissimo ristorante giapponese, ma da fedele vegetariana mi sono dovuta accontentare di quel poco che c'era, e verso le sei stavo per avere visioni mistiche tipo Fantozzi. Ho resistito fino a casa, mi sono concessa una discreta quantita' di schifezze e credo che crollero' prestissimo a letto, probabilmente sognando fiumi di oleoso Rosso Magenta.

La foto (Hong Kong, novembre 2006): a tropical fish, anyone?

lunedì 23 aprile 2007

Pioggia



Mi sono svegliata all'una con il rumore dell'acqua che batteva con insistenza sui vetri e sui muri, come se tanti piccoli martelli comandati da chissa' chi si fossero decisi a darmi fastidio tutti nello stesso momento. Sono uscita tardi per andare a farmi togliere i punti, e l'asfalto era lucido come uno specchio nero e ruvido (quando piove la luce dei lampioni e dei fari e' uguale in tutto il mondo); sono rientrata subito, proprio all'ora di punta, e mi sono fatta i venti minuti che separano casa e l'ospedale pigiata in un bus stracolmo d'umanita'.

Ora e' sera, non ho fatto nulla di speciale oggi, una giornata piatta e veloce, senza infamia e senza lode. Ho pure ripreso il famoso Europe Central, in fondo mi mancano solo 300 pagine...

La cena di ieri sera e' stata davvero molto carina, rilassante direi, nonstante il gran lavoro per prepararla e la montagna di piatti da lavare (che ho trovato puliti e in ordine al mio risveglio grazie allo zelo mattutino di Marco); stasera un'insalata, una birra e un film, e fuori ancora il suono della pioggia e della notte.

Le foto: ieri sera con i miei studenti; necklace anyone?

sabato 21 aprile 2007

Mezzanotte meno dieci a Taipei


E' quasi mezzanotte, l'aria e' ancora bollente. Sara' colpa della serata a cucinare per la cena di domani, o forse solo l'estate che arriva e gia' fa sudare, anche a quest'ora.

Cronaca di una domenica annunciata: sveglia alle ore 7:00 (trauma a cui mai mi abituero'), lezione e lavoro fino alle tre e mezzo, appuntamento con Maggie e ritorno a casa, un caffe' e due chiacchiere, tre ore prima dell'appuntamento con gli altri, che arriveranno sparpagliati verso le sette. Giornata di numeri, insomma, o cosi' pare...e serata a discutere di racconti, idee, progetti, libri, vecchi compagni d'universita' ritrovati a firmare articoli sul Corriere Asia, e una miriade di altre piccole cose, dense di sfumature infinite.

Foto: Winnie anyone?

giovedì 19 aprile 2007

Parasole mon amour



Giornata lucida, limpida, piena di sole e di nuvole mobili, di vento; giornata veloce, fuggita senza che nemmeno me ne sia accorta, tra una lezione, le solite telefonate, i "bip" dell'abbonamento del bus, la spesa per la festa di domenica, la cena davanti al pc in attesa di Marco, che stasera finisce dopo di me. Nell'aria si sente l'estate che arriva, tremo all'idea di un'altra odissea in questo bell'appartamento che e' pero' privo di aria condizionata, ma per ora e' una bellezza girare in sandali con l'aria che ti si appoggia addosso e ti si infila tra i capelli.

Qui, come in tutta l'Asia, le donne hanno la fobia del sole, e girano con l'ombrello aperto alla prima parvenza di uva e uvb; tutte o quasi acquistano creme sbiancanti, e se sprovviste di parasole corrono agitate fino a raggiungere la prima ombra disponibile, coprendosi con riviste, borse di carta, o semplicemente facendosi scudo con le mani, manco fossero a Kabul. Sara' che l'ideale di bellezza locale e' diafano, come da noi nel '700: ormai mi ci sono abituata, e sorrido agli sguardi d'orrore che mi lanciano quando mi vedono attraversare la strada tranquilla e col sole in faccia.

Mi sono ripromessa di riprendere il romanzo "Europe Central", che avevo accantonato mesi fa, un po' perche' pesantuccio (parla della seconda guerra, sia da parte russa che tedesca) nonostante sia un'interpretazione romanzata dei fatti, sia perche' avevo libri in italiano che mi interessavano di piu'. Immagino che mi fara' venire un gran sonno, e gia' mi pento dei buoni propositi. Magari ricomincio domani, e stasera ci vediamo un film...

Le foto le abbiamo fatte due settimane fa al mercato notturno di Shilin, uno dei miei posti preferiti qui a Taipei.

lunedì 16 aprile 2007

Animali e bestie


E' incredibile la quantita' di animali abbandonati che si vedono qui a Taipei: decine di cani e gatti, nutriti spesso dal buon cuore dei ragazzi che lavorano al 7/11, che girano per strada ammalati, affamati e pieni di paura. Mi chiedo come sia possibile fare una cosa simile, sapendo poi che in questo paese gli animali senza padrone vengono, se catturati, abbattuti in modi orribili senza nessuna remora. Ho fatto qualche ricerca, e per fortuna anche qui esiste qualcuno che cerca di fare quello che puo', e quindi ho deciso di linkare al mio blog il banner di AnimalsTaiwan, un'associazione gestita da stranieri che con l'aiuto di fondi e di volontari adotta e cerca una nuova casa a cani e gatti che hanno subito loro malgrado la crudelta' umana. Il loro sito e' anche in inglese, quindi invito tutte le persone sensibili a questo problema, ma anche chi non ci ha mai pensato, a dare un'occhiata alle iniziative e magari a contribuire con una piccola donazione.Per quanto mi riguarda nessuna grossa novita': un piccolo intervento per eliminare un fastidioso neo, un invito al matrimonio di un amico il 5 di maggio (qui invece della bomboniera si riceve una scatola enorme di biscotti!), una cena in programma qui a casa domenica prossima. Ho invitato alcuni miei studenti a cui avevo promesso gli spaghetti gia' qualche mese fa, e credo che mi cimentero' anche con pannacotta e stuzzichini vari.

domenica 8 aprile 2007

Pasqua



Piccolo post pasquale, per fare gli auguri a tutti quelli che mi leggono. Qui la Pasqua e' stata lavorativa, ma la pasquetta corrisponde al nostro giorno libero: penso che faremo un giro a Tianmu, quartiere a nord della citta', con molti ristorantini, negozi e librerie...certo che la Pasqua londinese con festa sulla barca "su e giu'" per il Tamigi sarebbe tutta un'altra cosa, ma insomma, non si puo' certo pretendere tutto, no?

Stasera cena a casa, con un tradizionalissimo menu' a base di pizza e torta al cioccolato...non esattamente "pasquale" ma in ogni caso tutto buono e dal latente sapore mediterraneo (la colomba proprio non l'abbiamo trovata, sai com'e') e serata davanti a un film, come al solito.

Foto: il mitico Tavernello e io e Marco davanti alla spiaggia di Jinshan (scattata giovedi' scorso in una giornata di pioggia sulla costa nord).

martedì 3 aprile 2007

Tavernello e rondini














Sara' che avevamo voglia di Italia, sara' che volevamo porre rimedio a una Pasqua che si prospetta senza uova e senza grosse sorprese, sta di fatto che ieri abbiamo acquistato per la prima volta la mitica bottiglia di vetro di Tavernello, che abbiamo prontamente fotografato e che provvedero' a mettere sul blog appena la scarico. Mi rendo conto di quanto sia umoristico tutto cio': il famoso "vin nel carton" qui risulta prodotto vagamente elitario e simbolo del Bel Paese, alla modica cifra di 5 o 6 euro!
A proposito di Italia, con alcuni studenti ho cenato la scorsa settimana alla "Giara", considerato il migliore ristorante italiano qui a Taipei. Non male, a parte i prezzi decisamente alti e l'ambiente un po' troppo ostentatamente chic, tipico di quella societa' locale che ama farsi vedere e spacciarsi conoscitrice dell'Europa, delle sue abitudini e della sua cucina; tutto sommato e' stata una serata molto piacevole in ottima compagnia, che ha rotto un po' la routine dell'altalena lavoro-casa-lavoro alla quale ci siamo nolentemente adeguati negli ultimi mesi.

Questa settimana il governo ci grazia pure con un giorno di vacanza, giovedi' 5 Aprile: se non piove andremo a fare una camminata in montagna con un paio di amici, che spero non mi costringano a un'allegra cordata sotto la pioggia battente.
Piove ancora, infatti, di quella pioggia fine, sottile, asiatica, che sembra non bagnarti nemmeno: la temperatura si e' abbassata di 10 gradi in due giorni, e dopo una settimana di sandali e canottiera ho dovuto riesumare maglioni e ombrelli; l'escursione termica di quest'isola e' davvero sorprendente. Da diversi mesi ormai vedo anche le rondini volare basse sotto le grondaie, apparentemente indisturbate dal viavai delle auto, dalla gente che passa, dai rumori assordanti dei tanti meccanici che costeggiano la strada dove abitiamo. Com'e' che da noi se ne vedono cosi' poche? Eppure qui sembra parecchio inquinato e troppo incasinato per animali cosi' sensibili al mondo che cambia, alle variazioni del clima, delle stagioni, ai capricci dell'uomo: chissa', forse si sono adeguate a noi, o semplicemente ci osservano dall'alto un po' divertite e un po' perplesse, confidando nel futuro.

Nelle foto: l'edificio in cui abitiamo, sullo sfondo, e davanti uno dei tanti carretti di chi vive recuperando stracci, bottiglie e lattine; una bella serata con alcuni miei studenti qualche mese fa; i pericolossissimi vicini armati che popolano il palazzo dove lavoro. Sospetto siano membri in incognito della triade di Shanghai.

martedì 20 marzo 2007

Il suono della montagna





Sto leggendo "Il suono della montagna", di Kawabata. Marco dice che con il ritmo di lettura che ho io, dovrei metter su un altro blog e recensire libri. In effetti ultimamente leggo tanto, e un po' di tutto: ultimo, appunto, questo romanzo. Mi duole dire che non mi piace molto: certo, e' intriso di tutte le piccole cose piene d'anima dei romanzi giapponesi che generalmente amo cosi' tanto, ma gli manca la prosa magica di Mishima, quelle pagine che ti fanno tenere il fiato da quanto sono belle e forti, o le storie surreali e metafisiche del primo Murakami...e' un libro sul passare del tempo, sulla societa' giapponese del dopoguerra, sui rapporti uomo-donna, sulla natura che li rappresenta nei suoi mutamenti. E' solo un po' lento, forse troppo riflessivo per lo stato d'animo in cui mi trovo. A volte lo chiudo perche' mi fa venir sonno, e raramente mi succede mentre leggo.


In questi giorni pioviggina, l'aria e' talmente umida e greve da diventare quasi irrespirabile: si sente la pressione atmosferica come fosse una cosa viva, e la sera io e Marco ci ritroviamo spesso con un bel mal di testa stagionale. Ieri sera abbiamo anche visto "Babel", che ho trovato interessante e ben fatto, anche se forse non particolarmente realistico ne' originale. Si vedeva bene il Giappone, e mi e' sembrata la parte piu' riuscita del film, in cui si raccontava con un buon espediente narrativo la sconcertante incomunicabilita' che anch'io ho percepito quando ero a Osaka.


Due foto: una a Fenqihu, piccolo paesino sulla strada che porta al Monte A-li, nel centro dell'sola; l'altra un negozio di scarpe di Jiayi, molto molto scenografico.