lunedì 5 dicembre 2011

Subordinate e isobare

Lunedì sera. Il blog. Lo apro e ritrovo un'estate passata senza post, un autunno di nebbia, i primi freddi, tutto rigorosamente senza parole.
Minorca e la sua pioggia d'agosto a rovinar le vacanze. I gatti che crescono e si rompono zampe a cader dal balcone, condenso, esprimo, seccamente solo subordinate e nessuna principale, così è la vita in fondo...corso di tedesco a riempire il sabato, progetti a distanza rimandati per il poco tempo, la Cambogia di dicembre che aspetta me e Cri tra milllantati scioperi, la magia di Angkor che si avvicina, una lampada di Kitty coi suoi colori magici a far da contorno a un compleanno Marreel nel bianco, un libro intenso di Uwe Timm su come possa essere platonica e piena di coraggio una donna d'altri albori, un'isobara...
Nuovi impegni al lavoro, nuove pagine da scrivere ma solo in testa, le mani sulla tastiera solo in Skype, la sera. Il sonno che cuoce, la terapia di una sbronza di Vale N., il Ponte della Becca ancora chiuso a noi quattro stronzi.