domenica 23 maggio 2010

Uomini, piccioni e altre storie.







Piccioni, che volano e si appoggiano sul corrimano del balcone; giorni fa ne sono nati tre, e l'ultimo ha zampettato a lungo sul terrazzo prima di decidersi a volar via: sarà stata la pioggia battente, o i lampi e i temporali. Alla fine ce l'ha fatta, anche lui ha trovato il coraggio di affrontare il cielo foriero di lampi e cambiamenti, venti, correnti e tempeste, si è buttato e si è accorto che librarsi su, in aria, è pericoloso, difficile ma inevitabile, di selvaggia e inquietante bellezza, proprio come è successo a me. E' la sua natura, un piccolo "ratto celeste" che si unirà ai suoi tanti simili che popolano la mia via, il palazzo di fronte, i tetti e gli angoli di tutte le case della strada: un piccione non può far altro che volare. Sarebbe bello fosse così semplice anche per noi umani. Una persona non può far altro che...non saprei, non mi viene in mente nulla di così primitivo ed essenziale come il volo da legare a noi.



Oggi fa caldo, finalmente il sole dopo giorni di freddo e nuvoloni. Colori forti che rimandano all'estate, domenica solitaria e un po' banale senza uscire, e io che già mi preoccupo della sveglia di domani, che come sempre mi sorprenderà tra i sogni e la veglia mattutini, e mi vedrà come un piccolo automa ingurgitare quel caffé che da tempo ormai ha sfumato il suo effetto energizzante, fornendo solo un blando carburante da casa alla fermata del bus.



Berlino, Monaco, la Germania e le sue birrerie scure, io e Cri; quell'odore di cucina che mi ricorda le dolomiti delle settimane bianche d'infanzia, la gente in maniche corte col freddo che fa, tra edifici moderni e spazi enormi, o nei vicoli stetti tra vecchie case bavaresi e negozietti per turisti. Un bel giro, tranquillo, "europeo": perfino una gita in Trabant e un vecchio bunker, tanto per ricordarci quanto è vicino il passato, e come lo si possa oggi vivere da turista, col sorriso sulle labbra e lo stupore che dopo solo 60 anni il mondo che ci appartiene sia cambiato così tanto e così repentinamente.



Settimana scorsa, nel fango colloso delle colline piacentine, ho visto da vicino un minuscolo puledro, due spendidi gattini arancioni, un vecchio Setter irlandese acciaccato ma dolce e fiero; è interessante e grande il mondo, lontano o vicino che sia, e insieme ad esso chi lo popola: umani, piccioni, cavalli, gatti e cani. Sinergie. Pensieri. Destini e strade.