martedì 31 luglio 2007

Primo agosto



Manca poco piu' di un mese alla partenza: 4 settimane sembrano tante, ma alla fine voleranno, e sono sicura che come al solito si dovra' far tutto all'ultimo momento: l'ultimo pacco, salutare amici e studenti, chiudere il conto in banca, liberarsi delle cose che non si possono portare appresso...e salutare l'Asia, non so se per sempre (esclusa qualche vacanza) o solo per un po', con la sua moltitudine, il brulichio spesso crudele e indifferente delle sue strade, l'anima di "madre del mondo" che si respira tra le vie affollate e raffazzonate della maggior parte delle sue citta'.

Sabato scorso la prima delle "ultime cene" con i miei studenti, domenica un'altra con un'altra classe, domani di nuovo, un ritornello di saluti e "ci vediamo" che durera' fino al 5 settembre, con un po' di malinconia e un senso di nuovo e di avventura che accompagna ogni partenza, anche se questo e' forse piu' un ritorno.

venerdì 20 luglio 2007

Megablogger



Il ventilatore ronza e, come se il caldo non bastasse a stordire, i vicini hanno appena cominciato con la vernice a spruzzo: l'odore punge le narici e sono costretta a chiudere la finestra, che comunque non era di alcuna utilita'.

Leggo oggi sul Corriere che la blogger piu' letta al mondo e' un'attrice cinese che racconta a circa 130 milioni di persone (sono i cinesi che hanno la possibilita' di utilizzare internet) la sua vita quotidiana. Ho dato un'occhiata anch'io, e leggendo i post mi sembra in effetti un blog fresco, lontano dalle paparazzate che farebbero i nostri connazionali di fronte ad un audience di quella portata...mi sono anche stupita di non avere nessuna difficolta' a visualizzarlo qui a Taiwan, date le precarie "cross-strait relations". Eccolo: http://blog.sina.com.cn/xujinglei

La signorina registra 2 milioni di contatti al giorno, e invece i miei post non li commenta mai nessuno. Cosi' e' la vita, mi par di capire.

Per la prima volta in assoluto oggi ho il sabato libero: il caldo malsano e una febbre sul labbro mi debilitano un po', e credo proprio che usciro' quando il sole sara' sceso oltre i tetti a fare gli ultimi acquisti (decisamente economici) prima di cominciare a pensare a come organizzare lo zaino, considerando che dobbiamo pure portarci a casa lo schermo lcd e le lauree, che hanno una superficie di un metro quadrato l'una grazie allo zelo di Ca' Foscari, che se ne frega dei pini svedesi e non ha fatto economia di carta per l'occasione.

Stasera saremo a cena con alcuni amici e studenti: cominciano gia' le richieste di sayonara-party (mhh, magari qui si dice "zaijian" party, non lo so) e credo che tutti i weekend del mese saranno occupati con quelli che stanno per diventare i nostri ex-studenti, e con cui spero di riuscire a mantenere i contatti anche in futuro.

Le foto: non-conventional pet and traditional entertainment in Hua-lian County.

mercoledì 18 luglio 2007

Chinese oddities


Il nostro primo "incontro" con l'uomo piu' alto del mondo e' stato nel Ningxia, dove la sera non c'era altro da fare che vedere la tv, e dove siamo incappati in un programma che parlava di Bao Xishun, alto due metri e mezzo, e lo si vedeva camminare per strada con l'ausilio di una lunghissima stampella tra gli sguardi increduli dei cinesi, che come ben si sa non sono esattamente noti per la loro discrezione e delicatezza in istanze simili; ultimamente lo ritrovo spesso sul web: ha salvato un delfino grazie alle braccia piu' lunghe del normale estraendo un sacchetto di plastica dall'esofago dell'animale, si e' sposato con una ragazza giovane e carina, e ha pure incontrato l'uomo piu' piccolo del mondo, Pingping, che misura circa mezzo metro. Sono tutti e due della Mongolia Interna, luogo stranissimo in cui sono stata quasi 10 anni fa, fatto di palazzoni maoisti, praterie, strade polverose percorse da autobus anteguerra in cui per star su non serve nemmeno attaccarsi da tanto sono affollati: vien da chiedersi se sia un caso, uno scherzo del destino, o se la Cina in quanto mondo a parte non abbia una predestinata tendenza a mostrarci stranezze, orrori e magie nel suo quotidiano fatto di grandi numeri.

Martedi' intanto siamo anche riusciti a spedire due pacchi, liberandoci di 40 chili di libri, maglioni e giacche per l'inverno: viaggeranno via mare e saranno in Italia tra due o tre mesi, e come al solito aprirli sara' un po' come guardare dentro un vecchio uovo di Pasqua di cui si conosce gia' la "sorpresa"; e poi ieri ho visto Otto, al guinzaglio della sua nuova padrona, e me lo sono spupazzato a dovere. Continua a mancarmi un sacco: e' di ieri pure una notizia del tg locale in cui ho visto che nel "canile" (e' un lager e non merita questo appellativo) di Tainan dopo aver ucciso i cani se ne faceva carne per i tanto osannati "ravioli cinesi": non si sa bene se se li mangiassero solo i gestori o se fossero pure venduti nei ristoranti dell'isola. Evviva.

Oggi sono libera, le mie lezioni questa settimana sono pochissime, e andro' a fare una passeggiata al Da'an Forest Park, per sfuggire alla sauna del nostro appartamento e passare qualche ora a leggere "Baltasar e Blimunda" e ad osservare gli enormi scoiattoli che qui si vedono spesso e volentieri nei parchi, sugli alberi e tra le aiuole.

Nella bella foto, Bao e Pingping.

giovedì 12 luglio 2007

Otto



Piccolo aggiornamento sul "nostro" bellissimo Beagle: ora si chiama Otto, l'ho portato lunedi' nella sua nuova casa, e sembra essergli piaciuta da subito. Sono felice, e ancora adesso (anche se sono passati gia' 4 giorni) mi manca il fatto che mi giri attorno e che mi guardi col tipico sorriso da cane e con gli occhi che parlano. Nel frattempo qui a Taipei le giornate sono fatte di nuvole grigie e vento, e il tempo passa troppo lento per chi sa che deve partire e non sa bene cosa deve pensare: oggi ho recuperato gli scatoloni per spedire un po' di libri e vestiti (e mi sono chiesta quanto abbiamo fatto guadagnare agli uffici postali in questi anni di nomadismo), comprato ben 4 zucchine (rarita' estrema da queste parti) e passato un paio d'ore al pc a esplorare l'oscuro mondo del recruitment on-line, che finora mi ha procurato un colloquio a Londra su cui ripongo poche speranze e un paio di forse da altri due inglesi. Dall'Italia come al solito zero al quoto, ma come aspettarsi altro?

Due foto: spiedini al mercato notturno; io e Giulian, uno dei bimbi di Lizhu e Giovanni, in una cena di qualche tempo fa qui da noi.

domenica 8 luglio 2007

Cani e transformers



Qualche volta succede qualcosa di bello, che riesce a rendere felice qualsiasi giornata, che fa star bene, che fa tornare la voglia di credere nelle cose e nelle persone.

Sabato sera siamo stati al cinema, abbiamo visto "Transformers", e al ritorno a casa ci siamo fermati al Seven Eleven davanti a casa...entriamo, e c'e' un piccolo Beagle che probabilmente non ha nemmeno un anno, abbandonato e destinato a morire in qualche gabbia. Il ragazzo che lavora al negozio dice che gli da' da mangiare, ma che il padrone non e' contento che il cane sia li'. E in tutto questo il cucciolo ci guarda, pronto a seguirci, con una fiducia incrollabile nelle persone, le stesse che lo hanno mollato in strada quando ha smesso di sembrare un pelouche: ha gli occhi lunghi, neri, acquosi, mi appoggia il naso addosso con una delicatezza e una fragilita' che mi mandano a casa incazzata, triste, rassegnata ai mali del mondo. Allora mi dico: ci provo; mando una mail a tutti quelli che conosco. E il giorno dopo arriva una telefonata, lo prendo mi dice un collega italiano, se lo trovi stasera portalo da te e domani me lo dai. Ero fuori, chiamo Marco, che dopo un po' mi ritelefona per dirmi che il cane e' da noi, ha paura ma sta bene. Compro il collare, le scatolette, torno a casa e lo trovo affamatissimo e sporco: gli diamo da mangiare, e per la prima volta in vita mia faccio il bagno a un cane, che si dimostra docile, paziente, dolce.

Da ieri sera ci segue ovunque: appena mi alzo dalla sedia, si alza anche lui. Abbiamo giocato, fatto un giro fuori, e stanotte se n'e' stato li' vicino al letto senza fare nemmeno un rumore. Alle otto lo porto dal suo nuovo padrone, che ci ha invitati a cena: credo che non avrebbe potuto essere piu' fortunato di cosi'.

Due foto: il cucciolo, che ha scelto un vecchio asciugamano come cuccia, e che si rinfresca piazzato davanti al ventilatore; un ibrido meraviglioso di cavallo e zebra, un vero "transformer" di infinita bellezza.