martedì 20 marzo 2007

Il suono della montagna





Sto leggendo "Il suono della montagna", di Kawabata. Marco dice che con il ritmo di lettura che ho io, dovrei metter su un altro blog e recensire libri. In effetti ultimamente leggo tanto, e un po' di tutto: ultimo, appunto, questo romanzo. Mi duole dire che non mi piace molto: certo, e' intriso di tutte le piccole cose piene d'anima dei romanzi giapponesi che generalmente amo cosi' tanto, ma gli manca la prosa magica di Mishima, quelle pagine che ti fanno tenere il fiato da quanto sono belle e forti, o le storie surreali e metafisiche del primo Murakami...e' un libro sul passare del tempo, sulla societa' giapponese del dopoguerra, sui rapporti uomo-donna, sulla natura che li rappresenta nei suoi mutamenti. E' solo un po' lento, forse troppo riflessivo per lo stato d'animo in cui mi trovo. A volte lo chiudo perche' mi fa venir sonno, e raramente mi succede mentre leggo.


In questi giorni pioviggina, l'aria e' talmente umida e greve da diventare quasi irrespirabile: si sente la pressione atmosferica come fosse una cosa viva, e la sera io e Marco ci ritroviamo spesso con un bel mal di testa stagionale. Ieri sera abbiamo anche visto "Babel", che ho trovato interessante e ben fatto, anche se forse non particolarmente realistico ne' originale. Si vedeva bene il Giappone, e mi e' sembrata la parte piu' riuscita del film, in cui si raccontava con un buon espediente narrativo la sconcertante incomunicabilita' che anch'io ho percepito quando ero a Osaka.


Due foto: una a Fenqihu, piccolo paesino sulla strada che porta al Monte A-li, nel centro dell'sola; l'altra un negozio di scarpe di Jiayi, molto molto scenografico.

mercoledì 14 marzo 2007

L'anno del maiale


Ho appena letto un articolo sulla versione online del corriere, e l'ho chiuso in subbuglio: cambiamneti climatici, apocalisse, desertificazione, sete, soprattutto in Africa e in Asia, dove a fine secolo verranno letteralmente cancellate, per sete e allagamento, miliardi di persone. Poi ho cliccato sulla foto del giorno: un cucciolotto di tigre è stato rifiutato dalla propria madre allo zoo di Guangzhou, in Cina, e viene allattato da una scrofa. Ancora una volta vedo due mondi lontani che si dissolvono, creandone uno nuovo, e mi sento meglio. Certo, forse la tigre da grande si mangera' la scrofa, o forse qualche cinese le fara' la festa prima, proprio nell'anno del maiale, ma come per l'altra foto, quella della donna baciata dal leone, mi commuovo e vedo una volta di piu' la poesia della vita.

martedì 13 marzo 2007

A caccia di torni e frese







Qualche giorno di assenza dal blog, un po' di tempo per recuperare le forze e rientrare appieno nella routine quotidiana. Sono reduce da tre giorni un po' diversi dal solito, passati a una fiera a fare da interprete a due simpatici italiani; il caso ha voluto che fossero pure della mia zona, quindi si e' trattato di tradurre dal cinese al dialetto bronese e viceversa. Mi sono stancata un po' ma anche divertita: il primo giorno sono stata anche a Taizhong, dove li ho accompagnati a visitare 3 fabbriche di torni e frese industriali (?!?), che a loro sono parse interessantissime e delle quali io non ho capito assolutamente niente. Per fortuna non dovevo occuparmi della traduzione della parte tecnica, per la quale era sufficiente vedere le specifiche sui cataloghi. Domani sono libera, mi aspetta la palestra, un giro in centro in una Taipei nuvolosa, umida e primaverile, una serata probabilmente a casa a leggere tranquilla uno dei tanti libri che mi sono portata dall'Italia, e anche una telefonata a casa per sapere come stanno tutti, Arettino compreso (che comunque pare si sia ripreso benissimo).



Insomma, sono stata talmente occupata che ho goduto di un'ottima tregua mentale: con la settimana lavorativa ricomincero' probabilmente a rimuginare sul dove, come e quando. Da giovedi', appunto.



Le foto: una lanterna del festival di quest'anno, l'anno del maiale: prospero, godereccio, di buon auspicio, portatore di occasioni e fortune, l'altra con Gemma e Massimo a Milano, in metro'.

lunedì 5 marzo 2007

Di nuovo a Taipei


Di ritorno a Taipei, ancora "fusi dal fuso": ho passato la notte prima di partire a rigirarmi nel letto senza quasi chiudere occhio, in aereo non ho dormito e stanotte mi sono svegliata alle 3:30 pensando che fosse giorno inoltrato...per il resto siamo pienamente rientrati nella routine quotidiana fatta di lezioni, autobus e film. Dopo due giorni di caldo estivo e di cielo azzurro e terso, oggi piove e fa quasi freddo. Ovviamente: e' il nostro giorno libero. L'abbiamo comunque passato a camminare nella zona di Ximending, quartiere "giapponese" pieno di negozietti di vestiti, ristorantini, cinema e ogni tipo di bancarella che vende un po' di tutto, dagli snack agli orecchini, dai tatuaggi alla frutta gia' pulita e tagliata da mangiare per strada.

Stasera faremo un giro al festival delle lanterne, che viene ogni anno poco dopo il capodanno cinese; la foto e' di una di quelle dell'anno scorso: spero che quest'anno siano altrettanto belle.

Sabato siamo stati a fare la spesa, e tornando a casa in taxi la radio passava "Wish you were here": ascoltarla e vedere il traffico, le insegne e le luci fuori dava l'impressione di stare in una bolla o in un film; ieri di fianco a me sul bus si e' seduta controvoglia una giovane monaca buddhista, e si e' messa a sgranare il rosario e a recitare i sutra. Quando sono scesa, mi ha salutata con un sorriso. Due piccole cose, ma mi sono ricordata di quanto sia bella la varieta' umana dell'Asia, un "mondo nel mondo" difficile da trovare altrove.