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martedì 1 maggio 2007

Primo maggio


Primo maggio lavorativo: mattinata tra pulizie, beauty-farm casalinga e, frullatore alla mano, ho anche fatto il pesto con il basilico locale, dal remoto sapore di liquerizia; il pomeriggio e' passato invece fin troppo rapidamete al lavoro, tra una montagna di cose da fare, date da stabilire, scadenze da verificare e ricontare.

Ieri sera siamo stati a cena nel nuovo ristorante italiano (si chiama "La Casa") di un amico: qui a Taiwan per aprire non servono licenze, basta trovare un locale e il gioco e' fatto. Davvero carino, con muri bianchi, candele e tavoli di legno scuro: mi ha fatto tornare la voglia di aprire un caffe' in qualche isoletta mediterranea, o su una riviera non meglio identificata di Francia, Spagna o Portogallo...Europa insomma, da un'Asia umidissima e grigia, bella solo quando si accende delle sue luci notturne: certo un salto di qualita', un ritorno dovuto, o forse solo necessario.

La foto: Taipei di notte, dal Taipei 101.

giovedì 19 aprile 2007

Parasole mon amour



Giornata lucida, limpida, piena di sole e di nuvole mobili, di vento; giornata veloce, fuggita senza che nemmeno me ne sia accorta, tra una lezione, le solite telefonate, i "bip" dell'abbonamento del bus, la spesa per la festa di domenica, la cena davanti al pc in attesa di Marco, che stasera finisce dopo di me. Nell'aria si sente l'estate che arriva, tremo all'idea di un'altra odissea in questo bell'appartamento che e' pero' privo di aria condizionata, ma per ora e' una bellezza girare in sandali con l'aria che ti si appoggia addosso e ti si infila tra i capelli.

Qui, come in tutta l'Asia, le donne hanno la fobia del sole, e girano con l'ombrello aperto alla prima parvenza di uva e uvb; tutte o quasi acquistano creme sbiancanti, e se sprovviste di parasole corrono agitate fino a raggiungere la prima ombra disponibile, coprendosi con riviste, borse di carta, o semplicemente facendosi scudo con le mani, manco fossero a Kabul. Sara' che l'ideale di bellezza locale e' diafano, come da noi nel '700: ormai mi ci sono abituata, e sorrido agli sguardi d'orrore che mi lanciano quando mi vedono attraversare la strada tranquilla e col sole in faccia.

Mi sono ripromessa di riprendere il romanzo "Europe Central", che avevo accantonato mesi fa, un po' perche' pesantuccio (parla della seconda guerra, sia da parte russa che tedesca) nonostante sia un'interpretazione romanzata dei fatti, sia perche' avevo libri in italiano che mi interessavano di piu'. Immagino che mi fara' venire un gran sonno, e gia' mi pento dei buoni propositi. Magari ricomincio domani, e stasera ci vediamo un film...

Le foto le abbiamo fatte due settimane fa al mercato notturno di Shilin, uno dei miei posti preferiti qui a Taipei.

lunedì 5 marzo 2007

Di nuovo a Taipei


Di ritorno a Taipei, ancora "fusi dal fuso": ho passato la notte prima di partire a rigirarmi nel letto senza quasi chiudere occhio, in aereo non ho dormito e stanotte mi sono svegliata alle 3:30 pensando che fosse giorno inoltrato...per il resto siamo pienamente rientrati nella routine quotidiana fatta di lezioni, autobus e film. Dopo due giorni di caldo estivo e di cielo azzurro e terso, oggi piove e fa quasi freddo. Ovviamente: e' il nostro giorno libero. L'abbiamo comunque passato a camminare nella zona di Ximending, quartiere "giapponese" pieno di negozietti di vestiti, ristorantini, cinema e ogni tipo di bancarella che vende un po' di tutto, dagli snack agli orecchini, dai tatuaggi alla frutta gia' pulita e tagliata da mangiare per strada.

Stasera faremo un giro al festival delle lanterne, che viene ogni anno poco dopo il capodanno cinese; la foto e' di una di quelle dell'anno scorso: spero che quest'anno siano altrettanto belle.

Sabato siamo stati a fare la spesa, e tornando a casa in taxi la radio passava "Wish you were here": ascoltarla e vedere il traffico, le insegne e le luci fuori dava l'impressione di stare in una bolla o in un film; ieri di fianco a me sul bus si e' seduta controvoglia una giovane monaca buddhista, e si e' messa a sgranare il rosario e a recitare i sutra. Quando sono scesa, mi ha salutata con un sorriso. Due piccole cose, ma mi sono ricordata di quanto sia bella la varieta' umana dell'Asia, un "mondo nel mondo" difficile da trovare altrove.

venerdì 5 gennaio 2007

Primo


Primo post della Dimensione Insondabile. Nato per caso e per curiosita' in una sera umida a Taipei, dove l'inverno sembra non esistere: le parole che mi vengono in mente ora? Notte, rete, casa, gatto, nomadi e visione remota.