domenica 21 settembre 2008

Le cose piccole


Uno di quei giorni in cui ci si sente piccoli, si desidera irrimediabilmente di essere una persona semplice, e si vive invece il quotidiano in maniera complicata, indiretta, a lambire le cose grandi senza poi toccarle davvero...tutto regolare, sarà la febbre, l'ispirazione di chi non scrive da un mese, la coca-cola con l'aspirina, o solo il silenzio di una domenica passata in casa nello stordimento di una qualche sindrome influenzale che mi porto dietro da chissà quanto: niente pomeriggio a Pavia, né giornata a Gorgonzola, niente buffet al Lucky Seven, né gatto. Adoro questo tempo autunnale, l'odore sparso di mosto e terra, il pungere sottile dell'aria sulla piazza del mercato, coi suoi merluzzi salati e le bancarelle dei cinesi, le scarpe da poco, il sole fragile e spento che scalda appena. Penso al nostro prossimo viaggio in Egitto, partenza il 18 ottobre, mi chiedo insistentemente se la sfinge poi la si potrà toccare; il basilico è moscio e mi ricorda che l'estate è finita, e con lei il superlavoro. Ricomincia la piscina, si vedono gli studenti alla fermata del bus la mattina, Nomi e Gioia hanno dormito qui e gli ho dato il piumino perché il lenzuolo da solo non basta più. Penso all'anno scorso, al ritorno dall'Asia, all'estate perenne di banani di Taipei, e mi prende una felicità malinconica all'idea che ora sono nella provincia italiana, a Broni, e nella mia casa di bambina ora ci vive una famiglia di napoletani che non aveva mai visto un fagiano: mi sento come mi vedessi in un film, già mi figuro le immagini di Samantha e della sua bambina, coi ricci biondi e gli occhi neri della mia immaginazione, e il cappellino verde che abbiamo comprato l'altro giorno a Milano. Tutto funziona, sono felice, il lavoro mi piace: le cose piccole, lo dico sempre, ne basta anche una sola per farmi star bene.
Foto: bellissimo cavallino di legno a Grazzano Visconti.