mercoledì 17 giugno 2009

Da un pozzo


Nuovo corso di formazione appena concluso, con strascichi di belle persone, vento caldo e primi temporali estivi: gocce feroci, pesanti come sassi e stranamente fredde, che mettono qualche brivido e fanno rumore; c'è una nuova piantina di ulivo sul nostro balcone lungo e polveroso, che mi ricorda la Grecia, l'Andalusia, i viaggi dell'adolescenza nell'Europa del sud, quella chiamata alla strada consolidata dai libri di Kerouac, che adesso saranno da qualche parte a Caprile, in una bolla ingenua di passato.

Mi piacciono ancora i beat, anche se non li leggo più (sarà perché ho già letto tutto?), così vicini a quei sogni che mi sono portata nello zaino in tante peregrinazioni, protetti in una sacca simile a una money-belt per nascondere soldi e documenti, attaccati proprio allo stesso modo, alla pancia, e che non ci si toglie nemmeno per dormire e lavarsi... ora leggo di nuovo Saramago, "L'anno della morte di Ricardo Reis", le suggestioni di Pessoa e la prosa incantata di due grandi, l'intima profondità dell'eteronimo preferito di chi si sente poco, nulla, pieno di sogni, inetto di tutto ma profondamente vivo, presente, singolo di "una sola moltitudine" che non risparmia nessuno, a cui tutti devono render conto.

Chissà perché mi vengono in mente queste cose: sospetto che sia, un po' per assurdo, per la sera che arriva, il sapore di birra, il Festival Beat imminente, i caffé-concerto di Broni del mercoledì, le tante facce e i colori tiepidi che mi evocano, insomma, stralci di vita passata che resta ancora così eternamente presente. "Contengo motitudini" nel fondo di quel pozzo che guarda il cielo, in un melange un po' troppo ovvio di citazioni: penso con dolcezza ad Angela, Bob e Vito, che abbiamo incontrato settimana scorsa, e alla statua di Pessoa di Rua Dos Duradores, alla pensione indiana a Lisbona in cui io e Samantha abbiamo dormito, al prossimo viaggio a Lanzarote, all'Asia di tutti gli oggetti del soggiorno di casa, dei ricordi di tanti angoli fatti di me e Marco soli tra la folla, all'sms di Pier che a Venezia cerca un bacaro chiuso da anni...una lista infinita da scrivere che taglio qui, so che annoierebbe a morte chi ancora si prende la briga di leggere.

Foto: io, dopo tanto tempo, e lui, come sempre.