Non mi piace particolarmente guidare, mi sembra quasi una perdita di tempo: preferisco di gran lunga sedermi sul bus o sul treno, a concentrarmi per ore esclusivamente a guardare fuori dal finestrino, come se fosse una tv; non mi annoio, raramente leggo, ne approfitto per far ordine nella testa e lasciar svolazzare le sinapsi.
Ho passato un lungo venerdi' a Milano, con Maria Grazia e Marco a mangiare una pizza, con una mia ex-studentessa taiwanese che abita li' da due mesi e che e' stata cosi' gentile da procurarmi un ottimo colloquio per un possibile lavoro, e poi una bella serata a casa di Samantha, che mi ha fatto conoscere il suo solarissimo Tom e mi ha messa a dormire in cucina col sacco a pelo e il materassino da campeggio, come nella miglior tradizione veneziana. E al ritorno in bus, appunto, la luce tardo-mattutina del primo autunno ha coccolato pensieri sfilacciati come il cotone sporco della nebbia tra i filari ordinati e malinconici, le unghie rosicchiate a formare uno strato scricchiolante simile alla neve di una snowball sotto il sedile consunto ma tiepido che ogni volta mi ricorda con piacere e nostalgia le scuole superiori, quel caldo malsano che ci avvolgeva alle sette del mattino, quando intorno tutto era bianco di brina e buio...oggi invece e' un giorno di aria fredda e limpida, che a respirarla un po' ti sveglia e un po' ti spacca i polmoni. Sono di nuovo a Caprile, tra le solite foglie e i soliti gatti, qualche ospite amico dei miei ad animare la casa, persa tra le voci e i suoni del legno che brucia nella stufa: la settimana inizia domani, non ho programmi e ne sono felice, una volta tanto.
La foto: nebbia e ponte, rubata da flickr.
1 commento:
Ehi, vedi di non pensare troppo, pero'! :-) Sta' tranquilla e goditi questo relax, che presto non avrai il tempo di pensarci troppo... A prestissimo, per fortuna.
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