Noto che la frequenza dei post diminuisce, e mi chiedo se sia colpa del ritorno in Italia o di quella pigrizia mentale che colpisce chi si adagia...non che non ci siano cose da dire, in realta': mi sa che il problema e' la connessione a internet, che posso usare solo a Caprile e funziona con una lentezza che fa quasi sorridere.
Ho passato a Bologna lo scorso fine-settimana, a casa di Fede. E' stato davvero bello rivedersi, girare per le piazze e le strade emiliane con la tipica lentezza domenicale di chi ha fatto troppo tardi la sera precedente, tra i molti negozi chiusi, e godersi i racconti e i ricordi di una Venezia che non riconosco piu' quando ci vado, a dimostrazione di quanto poi siano le persone a "fare" i luoghi e le memorie che a quei luoghi ci legano: ci eravamo ripromesse di farci fare una foto per il blog, ma ce ne siamo dimenticate. Dopo una breve sosta a Broni, l'ennesima sequela di spostamenti, tra Sesto San Giovanni e Erba, i passi in una Milano-Babele che cerca disperatamente di conquistarsi almeno una parvenza di interculturalita': la gente che parla mille italiani diversi, l'anima di chi si sforza per comunicare, i soliti violini che continuano imperterriti a infondermi una tristezza balcanica che mi ricorda il grigio e la disperazione della Cina popolare, la croce che li' tutti si inchiodano addosso e portano con ostinata fierezza.
Ieri serata amarcord in Gilda, la "Festa del Baffo" ha ripescato gli amici di tanti anni fa, le facce, le stanze e le parole degli anni passati a Pavia nella "cantina metafisica" in cui ci si incontrava quasi ogni sera, come fosse una casa. Questo ritorno, finora, sembra piu' un viaggio nel passato che un ponte verso l'intangibilita' del futuro. E' vero, non ho fretta, ma il tempo scorre all'indietro ad una velocita' talmente sostenuta da farmi perdere l'orientamento; mi confonde e stordisce come una galleria del vento che risucchia e mette alla prova la radice di ogni singolo capello...perche' io sono quella che ha sempre pensato che tornare due volte nello stesso posto sia uno spreco, vivere due volte lo stesso istante impossibile, come essere lo stesso uno nell'infinito p greco temporale. Bello, pero', fingere per un po' che "bagnarsi due volte nello stesso fiume" sia un'opzione.
4 commenti:
Ciao Simona e Marco,
not hard to find you guys on the internet. let me know your skype account and let's stay in touch.
ciao amici
Ciao Simona e Marco,
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ciao amici
Beh, insomma, ben tornai.
Almeno vi siete risparmiati
questo
Noooo, caro Raul, io lo conoscevo gia'. Ci passavo davanti spesso quando andavo a passeggiare al mercato di Shi-lin...Seen that, done that!
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