mercoledì 24 ottobre 2012

Wenn ihr keine Antwort wisst...

...richtig ist was richtig ist.
Mi piace questa "linea" dei Rammstein, rappresenta in un certo modo l'idea di una risposta semplicemente data per buona, che proviene da verità altrui. Sarebbe bello funzionasse così. Quello che è giusto, è giusto. Amen.
Ho visto in rete le foto del corteo di Correzzana, contro Harlan. Un'altra cosa giusta, sacrosanta. Un corteo, un fiume, un regalo, un monte di anime a gridare per chi non può nemmeno piangere, come era scritto su uno striscione che ha fatto piangere me, come sempre quado penso a queste cose.
Mi trovo a casa, un po' debilitata da una sorta di strano virus che riempie la bocca di puntini, come ai bimbi; il tempo non manca, e tra qualche esercizio di tedesco, qualche film e un po' di lavoro, riesco a ritagliarmi qualche spazio in più dedicato alla più nobile e al contempo ignobile delle attività: pensare.
Penso a un commento fatto di recente ad un altro blogger, e mi viene in mente la definizione che ho dato alla parola "morale". Nient'altro che un'opinione, fattasi abitudine, condivisa dai più. Che alla lunga diventa pure dogma, e non importa se qualcuno la pensa diversamente. Voilà, diventa immediatamente immorale, immondo, asociale: immondo essere libero, direi io. Tenetvi pure le prediche e l'innocenza, il padrenostro e l'ave maria. Il non si deve.
I pezzi che mi compongono vengono irresistibilmente calamitati verso Correzzana, verso il non si fa; la morale del fottuto branco, per citare un libro aggiungendo un blando improperio...beh, io proprio "keine Antwort wiss".
La foto: piccola porzione della nuova casa a Berlino.

mercoledì 10 ottobre 2012

Gattino splendido trovato nel bidone

Lo sentivo miagolare, l'avevano lasciato lì, tra l'immondizia. E' dolcissimo e abituato alla gente. Dorme nel mio bagno e cerca casa disperatamente.
Aggiornamento: ha già trovato casa! Che fortuna e che bello. 

venerdì 5 ottobre 2012

Simply...the best


Direi che basta il titolo. Memorabile. Difficile, anche. Credo, o così mi è parso a mente fredda il ripercorrere il ghetto e il portone sbarrato di Cà Cappello. Grazie, a tutti, per questa giornata che (cito Morgan) ti regala un anno di vita. Ricordando, sempre: ...o fasso par tì! :-)))))

martedì 7 agosto 2012

Regret

Interessante. Quando si parla di greenhill e di vegan le statistiche di lettura hanno un'impennata. Si vede che interessa, al contrario delle mie boiate sul tempo e delle mie pippe metafisiche.









E anche oggi, a proposito, il caldo mi incastra in un'ambra viscida, ritrovandomi con so come a interrogarmi su come rimorso e rimpianto, in inglese, siano semplicemente "regret". Basta una sola parola, a loro, e non importa che lo si sia fatto o meno. Penso e osservo il mio leoncino Mario, stravolto dai veleni assunti col cibo contaminato all'arsenico. Sta meglio, l'afa gli seda i sensi e tutto si fa più piatto, anche le sue nevrosi ossessive. Avrei dovuto cercare prima in rete cosa dovevo o non dovevo dargli da mangiare. Cretina. Avrei dovuto, come spesso accade, fare una cosa diversa da quella che ho fatto. Che sorpresa. E intanto agosto passa, senza bus, sveglia a orari osceni solo a nominarli, una Milano più piena del solito, un ricordo di un gatto viola, primo abitante di un nuovo mondo che lentamente prende sottile forma. Gli scarichi in cucina sanno di estate che sta andando a male, ma la testa è fresca, anche se piena: una donna, età indefinibile, passa ore, giorni interi d
avanti alla U-Bahn. Non parla, non mangia, non si lava, odora di urina e ha gli stessi vestiti da un'eternità. Penso a lei, ora. E mi dico che non è giusto, non è normale, è assurdo. Chiedendomi se anche in tedesco ci sia solo una parola, una soltanto, che serva a spiegare il suo rimpianto di vecchia, il mio rimorso da 5 euro, il nostro camminare impotenti davanti ai veleni, e le ipocrisie nostre -in primis- e altrui, in un agosto che stagna e morde.


Il prezzo, sai, è un po' il mare
Sembra che ti culli ma poi ti vuole ingoiare
Sembra che ti culli ma poi ti vuole ingoiare...

mercoledì 18 luglio 2012

Proud

Di nuovo, ho pianto davanti alle immagini di greenhill. Sequestrato. Evviva. Giorno bellissimo, scrive un'amica. Lo è. Devono chiuderlo, e chi ci lavora per me deve andare in galera e devono buttar via la chiave. Qualche idiota nei commenti dei post precedenti dovrebbe fare la stessa fine. Non mi preoccupo nemmeno di cancellare. Resti pure lì a far da monito alla stupidità di chi non vale nemmeno l'aria che respira. Li facciano su di loro gli esperimenti.
E poi proud, moltissimo. Finalmente, naturalmente, liberamente: I am a vegan.

domenica 3 giugno 2012

CHI CI VUOLE ADOTTARE?

Ecco tre vere meraviglie. Cercano casa e sono la cosa più dolce del mondo. Se vi interessa, scrivetemi a simona_aguzzi@yahoo.com o chiamatemi 3334774431

martedì 1 maggio 2012

La vita, strano a dirsi...

Certo, è una sola. Non saprei trovare citazione più appropriata che la fine di questa linea dei CCCP per definire questo primo maggio.
Lo sbriciolarsi di questa giornata, delle altre, biscotti vecchi dimenticati nella foga del tempo. Automatismi refrattari a modifiche, seppur parziali. Giorni liberi attesi per dormire, niente pic-nic, preoccupata dai disturbi ossessivo-compulsivi del gatto. Osservo topini di pelouche e tiragraffi e mi chiedo dove abbia sbagliato, cosa avrei potuto fare e ho, ancora, semplicemente scordato, rimandato. Forse, probabilmente, nulla. E ancora, probabilmente, passerà. Si scorderà di rincorrersi la coda che si muove, e si inventerà qualche altra piccola grande mania, come qualunque essere senziente che vuole salvarsi dall'inedia. Speriamo.
Ho pianto, davanti ai beagle sottratti all'orrore di greenhill. Per il coraggio e la forza di chi lo ha fatto, per non essere stata lì con loro, coraggio mancato, tempo inesistente, specchio in cui voler riconoscersi, comunque. Per non dimenticare mai chi siamo e cosa importa.
E con una citazione ho iniziato, con alcune termino. Vorrei anch'io essere migliore.

Il vegetarianesimo non è una scelta.
La scelta termina dove inizia la vita di un altro.
Uccidere un essere vivente non è una scelta, è un assassinio.

Noi dovremmo essere capaci di rifiutarci di vivere se il prezzo del nostro vivere fosse la tortura di esseri senzienti.
- Mahatma Gandhi

Vivisezione. Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni.
- Albert Einstein