Qualche volta succede qualcosa di bello, che riesce a rendere felice qualsiasi giornata, che fa star bene, che fa tornare la voglia di credere nelle cose e nelle persone.
Sabato sera siamo stati al cinema, abbiamo visto "Transformers", e al ritorno a casa ci siamo fermati al Seven Eleven davanti a casa...entriamo, e c'e' un piccolo Beagle che probabilmente non ha nemmeno un anno, abbandonato e destinato a morire in qualche gabbia. Il ragazzo che lavora al negozio dice che gli da' da mangiare, ma che il padrone non e' contento che il cane sia li'. E in tutto questo il cucciolo ci guarda, pronto a seguirci, con una fiducia incrollabile nelle persone, le stesse che lo hanno mollato in strada quando ha smesso di sembrare un pelouche: ha gli occhi lunghi, neri, acquosi, mi appoggia il naso addosso con una delicatezza e una fragilita' che mi mandano a casa incazzata, triste, rassegnata ai mali del mondo. Allora mi dico: ci provo; mando una mail a tutti quelli che conosco. E il giorno dopo arriva una telefonata, lo prendo mi dice un collega italiano, se lo trovi stasera portalo da te e domani me lo dai. Ero fuori, chiamo Marco, che dopo un po' mi ritelefona per dirmi che il cane e' da noi, ha paura ma sta bene. Compro il collare, le scatolette, torno a casa e lo trovo affamatissimo e sporco: gli diamo da mangiare, e per la prima volta in vita mia faccio il bagno a un cane, che si dimostra docile, paziente, dolce.
Da ieri sera ci segue ovunque: appena mi alzo dalla sedia, si alza anche lui. Abbiamo giocato, fatto un giro fuori, e stanotte se n'e' stato li' vicino al letto senza fare nemmeno un rumore. Alle otto lo porto dal suo nuovo padrone, che ci ha invitati a cena: credo che non avrebbe potuto essere piu' fortunato di cosi'.
Due foto: il cucciolo, che ha scelto un vecchio asciugamano come cuccia, e che si rinfresca piazzato davanti al ventilatore; un ibrido meraviglioso di cavallo e zebra, un vero "transformer" di infinita bellezza.