Un altro lunedi' di pioggia e sole a corrente alternata, che si trascina lentamente in una sorta di letargico torpore; nulla di speciale oggi, a parte il fatto che finalmente siamo riusciti a prenotare per il 18 giugno il nostro weekend alle gole del Taroko. Dato che qui non possiamo guidare neanche un cinquantino e che se non si e' motorizzati e' praticamente impossibile visitare il parco, ci siamo dovuti aggregare a un gruppo: la tipica gita da pensionati, esatto, peraltro asiatici...comunque dicono che sia la seconda gola piu' bella del mondo dopo il Grnd Canyon. Conoscendo la mania di grandeure che hanno qui, sono un po' scettica, ma aperta a cambiare idea dopo aver toccato con mano in stile San Tommaso.
La morsa del caldo-umido nel frattempo comincia a farsi sentire: a casa non circola un filo d'aria, incuneati come siamo tra altri palazzi non si riesce nemmeno a far un po' di corrente. Tutto e' fermo, stagnante, immobile, ovattato e bollente; per strada gli scarafaggi rossi si muovono piano e si rifugiano tra i motorini, nelle poche ombre dei marciapiedi, dove gocciolano i condizionatori.
Foto: un antico mercato, rimasugli di storia a Taipei.