giovedì 25 luglio 2013

Caldo, casa e cose.

Sembra già così lontano il mare di Malta, le spiagge brulicanti e i tanti ristoranti inglesi un po' demodé, i rumori di Bugibba e la strana sensazione di ritovare lì le cose che conosci da una vita, le tue lenzuola con le nuvole che ti aveva regalato il nonno, il copriletto a righe bianche e verdi, le magliette vecchie e le ciabatte di casa, proprio in quello scoglio secco in mezzo al mare...

Anche quel poco di abbronzatura sta intanto lentamente svanendo, come un ricordo color seppia. La canicola bronese spalma me e i gatti sul pavimento e ci intontisce un po', l'antistaminico e le gocce di questa assurda influenza estiva fanno il resto; si sta, così, lentamente, a respirare il torrido agosto in arrivo, a maledire l'aria condizionata, attoniti di fronte a ciò che come sempre si legge e si vede, anche se non si vorrebbe.

Nelle foto, una magica Mdina assolata, l'acqua blu elettrico di una delle tante lagune maltesi.


lunedì 10 giugno 2013

Hunted

 

Ascoltando "Hunters will be hunted" degli HSB e guardando questo video (ho pianto) http://www.youtube.com/watch?v=pCcx54xMjoE a volte penso che il genere umano abbia qualche speranza.

You shall regret your felonies
We took a stand and won’t retreat
And hunters will be hunted
Until the slaughter ceased to be
Across the open seas, together through the storm
You’ll make no creature bleed, nevermore, forevermore

No drawing back, direct actions strike upon you
No compromise, no giving in
Defending those who cannot fight
Justice must prevail
A campaign for relief

mercoledì 22 maggio 2013

Morlie ha trovato casa


Una modifica al posto che avevo inserito precedentemente: Morlie finalmente ha trovato una bella famiglia. Grazie a chiunque si sia interessato a lei!
La foto resta, è una meraviglia :-)





domenica 19 maggio 2013

Sempre tenero e mai grasso





Sul bus. In mente i piccoli topi salvati dai laboratori, il report che di recente ho letto sulle conclusioni scientifiche che ribadiscono, di nuovo, l'assurda inutilità degli esperimenti su animali. Pioggia, nient'altro, a rigare i vetri e lucidare la strada. Umido, caldo asfissiante. Penso che odio il genere umano, che mi disgusta in ogni sua forma: bambini egoisti e piagnucolosi, idioti di ogni sorta che urlano nei loro cazzo di smartphone, se facessimo il conto dei neuroni presenti in sala probabilmente non riusciremmo a fare nemmeno metà dell'intelligenza di uno di queli topolini.
Eccolo, il galletto: ruzzola, cammina come un fottuto vallespluga con una duracell nel culo, zampetta per sedersi al primo posto a fianco di quel nano della moglie. Rosa e Olindo, li chiamo io: inquietanti esempi di umanità sfracellata e inutile. Si addormenta, il nostro amadori, e la testa gli penzola proprio come a uno di quei polli a cui si tira il collo, a quei conigli a cui si cavano gli occhi per lasciarli sanguinare a morte, così sono più buoni. Penzola, ma non si sveglia. Mi viene il voltastomaco, non per la guida sportiva dell'autista, ma per la visione di quella testa ciondolante,di quel giubbottino rosso di 30 anni fa ancora nuovo di zecca da cui spuntano le spalle imbottite di una giacca portata con la polo e i pantaloni ascellari. Ma ci siamo, si scende: il nostro amburghesi si sveglia ed è subito iperattivo, parla e non lo sento, per fortuna i Sepultura mi isolano da questo mondo: le labbra si movono come quando si manda avanti veloce un film. Peccato che non è un film, è la vita reale. Isterico di suo, il polletto senza testa zampetta giù dal bus e va a casa a mangiare gli agnolini in brodo del lidl.
Ecco il fantastico genere umano di cui ci vantiamo di far parte, per cui è necessario il male minore.
E io sogno, non so se mi addormento davvero nei 5 minuti che ancora distano dalla mia fermata: sogno un mondo senza di me, senza persone, divorate da sedicenti erbivori; un mondo in cui i conigli e i maiali si faranno scarpe e borse coi nosri capelli, i cavalli ornamenti coi nostri denti, in cui i topi ci spezzeranno il collo con una macchina per curiosarci dentro. In me cosa troveranno? Quanti pezzi?
Un puzzle cangiante, immagino. La libertà, l'identità: da perseguire su una strada che è spesso fatta di individualità, di "beata solitudine, isola benedetta", il cui prezzo spesso non vale il prodotto acquistato, e che non è mai in garanzia. Stasera in tv: quanto costano due salsicce di tacchino? Meno di un caffé. Me lo vedo il polletto del bus che addenta soddisfatto un suo simile, che vale meno di zero, cresciuto a ormoni senza luce, senza nulla, futuro panino che non può e non deve vivere, e penso disgustata al valore univoco e vano dato alla parola "felicità".

domenica 7 aprile 2013

Fuckin' genius

Phil Anselmo. Semplicemente divino.

sabato 30 marzo 2013

Muri da abbattere




Contavo. Da quanto sono diventata vegana? Non riesco a ricordare il giorno esatto. Nemmeno un anno, credo, ma mi sembra che sia da sempre.  Mucche spremute fino a marcire, vitelli maschi sacrificati all'altare del profitto. Che tragedia, che tristezza. E come sempre in questi giorni dell'anno mi prende lo sconforto dei numeri, dei filmati agghiaccianti sull'uccisione degli agnelli...erano lì sulla pagina del corriere, chiunque ci poteva cliccare sopra e domandarsi se davvero ne valga la pena. Ma immagino che sia troppo difficile da vedere, che sia più semplice far finta di nulla, come per tutto il resto. Tutti fingiamo, compresi i puri di cuore e i benpensanti. Non ho diritto di critica, dunque. Almeno sono stati finalmente banditi i test su animali per i cosmetici, (e ci voleva tanto?) e si può, si deve sperare che prima o poi anche il resto verrà.
Il 20 aprile sarò a Milano, al corteo. Non serve. Serve. Non so. Ma ci vado.
E fuori continua a piovere, a Berlino a nevicare, credo. Il cuore sempre lì, anche se fa freddo ed è grigia: finalmente il mio tedesco "funziona", posso mangiare, bere, andare alla toilette, comprare, chiedere, informarmi e soprattutto capire, e anche far qualche battuta quando capita: sarà bello il concerto dei Rammstein a fine mese, a Bologna. E' incredibile come la NDH sia una musica che mi rappresenta, che tira fuori nelle sonorità e nei testi quanto di più oscuro e interessante ci sia nel mondo interiore ed esteriore oggi. Industriale, metallico, forte, cadenzato, nero. Uno spettacolo. Mi consolo un po' a pensare e progettare di scrivermi sulla pelle "Ich verstehe euch nicht.", me la vedo questa scritta addosso, come già fosse lì.
E continua anche questo pomeriggio fiacco, piovoso, che nulla ha della primavera che già dovrebbe essere arrivata: strascichi dell'influenza, in attesa di una bella serata tra amiche domani.
Nelle foto: noi davanti al Muro della Vergogna. La locandina che vuole abbattere il muro del silenzio. Un graffito sul muro di un palazzo di Berlino: "Wir sind ein Volk". Noi, loro, tutti.