sabato 30 marzo 2013
Muri da abbattere
Contavo. Da quanto sono diventata vegana? Non riesco a ricordare il giorno esatto. Nemmeno un anno, credo, ma mi sembra che sia da sempre. Mucche spremute fino a marcire, vitelli maschi sacrificati all'altare del profitto. Che tragedia, che tristezza. E come sempre in questi giorni dell'anno mi prende lo sconforto dei numeri, dei filmati agghiaccianti sull'uccisione degli agnelli...erano lì sulla pagina del corriere, chiunque ci poteva cliccare sopra e domandarsi se davvero ne valga la pena. Ma immagino che sia troppo difficile da vedere, che sia più semplice far finta di nulla, come per tutto il resto. Tutti fingiamo, compresi i puri di cuore e i benpensanti. Non ho diritto di critica, dunque. Almeno sono stati finalmente banditi i test su animali per i cosmetici, (e ci voleva tanto?) e si può, si deve sperare che prima o poi anche il resto verrà.
Il 20 aprile sarò a Milano, al corteo. Non serve. Serve. Non so. Ma ci vado.
E fuori continua a piovere, a Berlino a nevicare, credo. Il cuore sempre lì, anche se fa freddo ed è grigia: finalmente il mio tedesco "funziona", posso mangiare, bere, andare alla toilette, comprare, chiedere, informarmi e soprattutto capire, e anche far qualche battuta quando capita: sarà bello il concerto dei Rammstein a fine mese, a Bologna. E' incredibile come la NDH sia una musica che mi rappresenta, che tira fuori nelle sonorità e nei testi quanto di più oscuro e interessante ci sia nel mondo interiore ed esteriore oggi. Industriale, metallico, forte, cadenzato, nero. Uno spettacolo. Mi consolo un po' a pensare e progettare di scrivermi sulla pelle "Ich verstehe euch nicht.", me la vedo questa scritta addosso, come già fosse lì.
E continua anche questo pomeriggio fiacco, piovoso, che nulla ha della primavera che già dovrebbe essere arrivata: strascichi dell'influenza, in attesa di una bella serata tra amiche domani.
Nelle foto: noi davanti al Muro della Vergogna. La locandina che vuole abbattere il muro del silenzio. Un graffito sul muro di un palazzo di Berlino: "Wir sind ein Volk". Noi, loro, tutti.
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