venerdì 5 settembre 2014
Capitoli
A volte sentivo le dita formicolare. Altre invece un'idea mi passava per la mente, senza però riuscire a trovarne il filo conduttore per poter liberarla in parole.
Mi sono detta che non è poi un obbligo, lo scrivere. Lo si fa quando ci fa star meglio, quando tira fuori un pezzo di noi che sta lì, sepolto tra le tante istantanee che ci attraversano la testa ogni minuto, senza lasciarci lo spazio per un sano nulla in cui crogiolarci...
Dopo più di un anno ritrovo improvvisa la voglia di farlo, raccogliere i pensieri in questo freddo settembre a Monaco di Baviera. Dodici mesi trascorsi così, volati via e allo stesso modo impressi in una sfilza di ricordi ammucchiati: il mare trasparente di acquario delle Maldive, coi loro tifoni e i delfini e il bianco candeggina della sabbia fine, l'andirivieni dei calabroni contro le grondaie di Caprile, l'ultima carezza mancata a un gatto che nemmeno si ricordava di me, la pioggia e il caldo umido delle stagioni tutte uguali, l'odore di pino che si sente alle sei di mattina andando in bicicletta verso il liceo, le note dei cccp e una sofferta "Creep" dietro il gusto dolceamaro della birra del Circolo, una generazione, anzi due, a rtirovarsi avvinghiate e sudate come pugili sul ring. A guardarsi i lividi, raccontarsi i cani e i figli e i libri.
E' strano risvegliarsi in una nuova vita arrivata così, all'improvviso: sono a Monaco di Baviera, città di pioggia e foreste e guglie, in un'intensa transizione fatta di stupore, nostalgia, senso mancato alla "lost in translation", persa tra i suoni a tratti indecifrabili di questo capitolo x, senza numero, un romanzo in divenire di cui la fine non è ancora stata decisa dall'autore, sia esso il destino, la volontà, o solo le nuvole e i lampi di un momento perfetto che ti resta dentro come fosse tuo da sempre.
Domani terzo giorno di lavoro al supermercato vegano (a Monaco esistono anche queste meraviglie), con le mani tra gli scaffali e la frutta bio che ti lascia un buon odore nei capelli e sotto le unghie. A fine giornata, la schiuma cremosa di una birra ti lava i pensieri, i doppi vetri della piccola casa di Planegg a isolarti dai pochi rumori del mondo, un sonno lieve a calarti nella nuova pagina che domani ti attende.
Foto: il 75 in versione retrò, capitolo y, pagina z.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento