Eccomi, sopravvissuta malgrado tutto all'estrazione di due denti del giudizio. Ricordo un film, "Denti", e mi viene in mente anche un libro di Yu Hua di cui non ricordo il titolo, e che magari non c'entra nulla. In compenso trigemino infiammato, ferite infette, dolore lancinante: quelli ci sono ancora, e credo mi accompagneranno per qualche tempo. Sono a casa da una settimana, e presumo che necessiterò ancora di qualche giorno di malattia per riprendermi. Sono perfino finita al pronto soccorso, dal tanto male che non si fermava. Non ricordo di aver mai sofferto così intensamente, fortuna sfacciata in effetti. Spero davvero di risolvere presto questo casino terribile, che mi impedisce di fare qualsiasi cosa e mi porta via la testa senza darmi spago.
E poi...nulla. Non è successo niente, tutto continua con caldo torpore estivo a far da sfondo, ed io che medito con sempre maggior forza di portarmi a casa due dei gattini nati a Caprile, dai dolci occhietti tondi, che vorrei tanto veder dormire lunghi sul letto di casa e ritrovare la sera a far le fusa e rosicchiarmi gli alluci guardando la Tv. Il mondo non condivide, nessuno è d'accordo, inconsapevoli del bello che una relazione uomo-animale può portare nella vita di qualcuno.
Saramago non c'è più, il setter del post precedente nemmeno: luglio è arrivato con le sue fragilità, la canicola foriera di un'altra stagione, i vicini che se ne vanno in ferie o traslocano altrove, la bocca silenziosa e dolorante, i pomeriggi fermi ad aspettare il mare.
1 commento:
Yu Hua, Torture.
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