martedì 27 aprile 2010

1,2,3, Berlino.


Primi docili accenni di primavera, dopo il delirio invernale e la neve di marzo. Torno al blog approfittando delle prime ferie dell'anno: domani partenza per Berlino, che vedrò per la prima volta e che da sempre mi attira, col suo bagaglio di modernità e quell'odore di storia e mitteleuropa che immagino la pervada in ogni angolo. Penso alla catastrofe del Muro, e a quello che oggi dovrebbe essere l'Europa, che invece pare esser preda di nuove idologie e totalitarismi. Ma non è questo il luogo dove commentare perplessità politiche di cui, peraltro, non mi sono mai fatta portavoce. Sono pagine ideali, semmai, a parlare di me, di come in poco tempo si possa allungare la mano e trovare una tasca calda, nuova e rassicurante in cui infilarla. Un intervallo piccolo nel quale nasce una dimensione senza cui ora non saprei stare, che regala unicità viva e plusante, che riempie: una tasca in cui c'è un'altra mano ad aspettare un contatto, intreccio di dita che non si staccano, non si studiano, ma restano lì, a scaldarsi.
La foto: Barbaresco, marzo 2010.

1 commento:

Aaron79 ha detto...

:) Ribadisco anche qui...la mia contentezza per te :) Ti tengo d'occhio! :)
Ciao PROF!