lunedì 17 settembre 2007

L'asse Macao-London-Caprile


Lasciata Formosa e i suoi vulcani, sono finalmente approdata in patria dopo una piacevole vacanza tra i ristoranti indiani di Hong Kong, le tortuose vie di Macao, i suoi spaziali casino e l'austera babele di Londra, dominata da pub e falafel. Lo zaino era pesante, e non contenti ci siamo sobbarcati pure l'onere di "importare" il nostro monitor lcd, infilato nel bagaglio a mano tra dentifricio e souvenir, ma i giorni sono volati velocissimi.

Macao e' un posto tra l'incredibile e il magico, dove si alternano vestigia dal sapore europeo e kitsch all'americana; il "Venetian", casino' piu' grande del mondo a tema veneziano con tanto di campanile di Piazza San Marco a grandezza naturale, gondole e luce artificiale indoor che imita il tramoto sulla laguna, ci ha stupiti e lasciati a mandibola penzoloni, prima di farci sghignazzare. Le tortuose strade coi palazzi portoghesi, le chiese e l'odore di Cina mi hanno fatto venir voglia di tornarci, prima o poi.

E poi 5 giorni a Londra, per riscoprire il gusto della storia e dell'Europa, la sua trasgressiva e indifferente interculturalita', le serate con chi tra gli amici ora ci vive e lavora, i ricordi e le chiacchiere e le facce, i bus, due colloqui di lavoro, una piccola stanza in una vecchia casa vittoriana, una bella boccata d'aria fresca e pungente sul lungomare di Brighton...Ora sono a Caprile, a impastare il gatto, a godermi il sole mite autunnale e le mozzarelle di bufala, a recuperare amici e contatti. E' bello. Domani vedo Samantha e Vanessa, mercoledi' sera Pier che si esibisce in qualita' di Manson oltrepadano al Thunder Road, giovedi', venerdi' e sabato mi aspettano 3 giorni in Germania per un lavoro di interpretariato, domenica 30 settembre torno in Inghilterra per il secondo colloquio con una scuola, e poi io e Marco decideremo dove ricominciare questo ciclo di occidente che ci attende.

La foto: perfetta imitazione. Venetian, anyone?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bentornata a casa! Impastalo un po' anche per me, che sto gia' preparando gli artigli per Arettino!!

Anonimo ha detto...

Bentornata Simona. Bene, quando sento la mancanza della mia città, ora so dove andare. Ma ghe xe el Peoco?
La mia vita qui a Tokyo ormai è quella grigia del "salary-man", anche se lavorando con i vini non mancano incursioni in ristoranti di prima categoria e degustazioni di cui non posso certo lamentarmi.
Un grossissimo in bocca al lupo a tutti e due per il futuro in Europa.
Sergio